Ricordate Costantino Saporito? Il vigile de fuoco, dirigente del sindacato USB, che è finito oggetto di un procedimento disciplinare per aver partecipato al Roma Pride e alla trasmissione Tagadà portando la divisa?
La sua battaglia contro il licenziamento, misura che potrebbe essere presa contro di lui, continua. Al suo fianco si è schierato anche il Partito per la tutela dei diritti di militari e forze di polizia.
Comellini spiega di avere firmato la petizione promossa da All Out insieme al Roma Pride, al Circolo Mario Mieli e all’USB proprio in sostegno del vigile del fuoco, e di rivolgere la sua domanda al “Ministro dell’Interno Marco Minniti, al Pref. Bruno Frattasi, Capo del Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile e al Capo del C.N.VV.F., Ing. Gioacchino Giomi”.
Intanto, la petizione sulla piattaforma All Out ha quasi raggiunto l’obiettivo delle 3.000 firme.
“Crediamo che la libertà di manifestare non si possa processare e vi chiediamo di non licenziare Costantino” si legge nel testo che accompagna la raccolta di firme.
Un principio al quale si appella anche Comellini.
“La libertà di espressione, in ogni sua forma, è sempre lecita – spiega – quando è esercitata in modo pacifico e rispettoso della legge e da quanto ho potuto apprendere direttamente dal sindacalista dell’USB e dai suoi colleghi che a quella manifestazione hanno preso parte, liberi dal servizio, così è stato”. Infine, un richiamo ai principi che regolano le attività sindacali dei lavoratori: “Per questa ragione, ma anche per altre che riguardano la libertà d’azione dei rappresentanti sindacali, ritengo opportuno che il procedimento disciplinare avviato nei confronti del Coordinatore Nazionale dell’USB, Costantino Saporito, debba essere immediatamente annullato”.
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