Saranno le donne di più di cento paesi del mondo a scioperare venerdì 8 marzo – giornata internazionale della donna. In Italia lo sciopero generale dura ventiquattr’ore, coinvolge il settore pubblico e quello privato, ed è organizzato da Non una di meno, che lo proclama per il terzo anno consecutivo. Non soltanto uno sciopero dal lavoro però, si tratterà dell’astensione da ogni attività di cura e di consumo. In settanta città italiane si svolgeranno manifestazioni e presidi.
Le attiviste di Non una di meno sul loro sito hanno chiarito che lo sciopero è stato indetto per protestare contro tutte le forme di violenza maschile sulle donne: dalla disparità salariale tra uomini e donne, agli ostacoli alla loro libertà riproduttiva, fino al sessismo, all’omofobia e al razzismo. Potete leggere qui il vandecum per lo sciopero 2019.
Una protesta all’insegna dell’intersezionalità che coinvolge anche il tema dell’antirazzismo contro la recente approvazione del decreto sicurezza e immigrazione.
In Italia lo sciopero è stato già proclamato da diverse sigle sindacali di base. Questo significa che qualunque lavoratore o lavoratrice può partecipare grazie alla copertura sindacale generale, anche senza essere iscritto a una delle sigle aderenti.
Sarà possibile aderire anche nei luoghi di lavoro in cui non è presente uno dei sindacati che hanno indetto lo sciopero e indipendentemente dal fatto che la lavoratrice sia iscritta al sindacato. La comunicazione dello sciopero arriverà all’azienda direttamente dalla Commissione di garanzia, dalla regione o dall’associazione alla quale l’azienda fa riferimento.
Scuole statali, ospedali e servizi sanitari pubblici territoriali ricevono comunicazione dello sciopero tramite una circolare che il ministero dell’istruzione e la regione sono tenuti a inviare in ogni singola scuola e a ogni direzione di ente ospedaliero o Asl. Nel settore sanità e per molte altre categorie che usano la turnazione, la copertura parte dal primo turno della mattina dell’8 marzo e finisce all’inizio del primo turno della mattina del 9 marzo; tutte le lavoratrici possono quindi scioperare indipendentemente dal turno cui sono assegnate: sia la mattina, sia il pomeriggio sia la notte.
Un problema comune è quello della disoccupazione. Quindi come si partecipa? L’adesione può essere simbolica: può bastare appendere uno striscione fuori casa; evitare di controllare le mail per un giorno—magari impostando una risposta automatica ad hoc, che motivi la propria assenza in relazione allo sciopero—o vestirsi di nero e fucsia, i colori che rappresentano la protesta.
Saranno moltissimi gli eventi, i picchetti, le manifestazioni di piazza che si terranno in più di 40 città italiane, in cui oltre a urlare marciare e rivendicare si dimostreranno anche fisicamente la propria presenza e il proprio diritto allo spazio pubblico.
Si prepara Milano con due orari da tenere presente: alle ore 9.00, concentramento in piazza Oberdan; alle ore 18.00, corteo serale in piazza Duca d’Aosta.
Anche Roma partirà alle ore 9.00, un presidio presso il Ministero della Salute, Lungotevere Ripa 1, per mettere in luce che la qualità della salute dipende dalle condizioni di lavoro delle operatrici e operatori socio-sanitari; per l’internalizzazione del personale precario e per un piano di nuove assunzioni nei consultori; per il diritto alla salute e la libertà di scelta; per consultori e ospedali laici, aperti e finanziati.
Alle ore 10.30, appuntamento al Ministero del Lavoro, per ribadire l’importanza di uno dei claim più importanti del movimento Non una di meno: il reddito di autodeterminazione, ma anche per la battaglia per un salario minimo europeo e un welfare universale, congedi retribuiti e obbligatori per maternità veramente condivisa. Un presidio contro le discriminazioni delle donne nel mercato del lavoro, contro la disparità salariale.
A Catania a partire dalle 10.30 del mattino avrà luogo un presidio davanti al Tribunale; alle ore 17 è previsto il raduno dei manifestanti in piazza Roma, mentre la partenza del corteo è fissata per le ore 18.
Qui di seguito trovate la mappa degli eventi italiani con tutti i dettagli e dei circa 70 paesi del mondo che aderiscono (in aggiornamento).
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