Va in ospedale per un mal di testa, ma ai medici sembra utile scrivere che è gay ed ha un compagno fisso. Messo lì, nero su bianco, nell’elenco delle patologie e dei comportamenti a rischio .
E’ successo ad Alessandria e la denuncia arriva dalle pagine della Stampa.
Qualche giorno fa un uomo è andato, insieme al suo compagno, all’ospedale di Alessandria perché aveva un fortissimo mal di testa.
Giunto al pronto soccorso, ha raccontato al quotidiano torinese, i medici gli fanno una flebo che non fa passare il dolore. A quel punto lo ricoverano al reparto di Malattie infettive. Ed è lì che il medico che lo visita comincia a comportarsi in maniera curiosa.
“Ah, lei è gay”. Poi la domanda al compagno. Il medico chiede chi fosse, lui risponde, ma viene invitato ad uscire dalla stanza. “Conferma che è il suo fidanzato?” chiede il dottore all’uomo sul lettino. “Penso che a marito e moglie nessuno chiederebbe mai questo tipo di conferma” sottolinea il paziente raccontando l’accaduto.
Non finisce qui. Un test dell’HIV, il consiglio di vaccinarsi contro l’epatite: tutte malattie sessualmente trasmissibili. Ma lui era lì per il mal di testa.
Fino al foglio delle dimissioni. “Fuma circa 15 sigarette al dì, beve saltuariamente alcolici. Nega allergie. Omosessuale, compagno stabile”. Perché? A cosa serve scrivere che è gay ed ha un compagno? Quante volte è successo di leggere “eterosessuale, compagno (o compagna) stabile” su un’anamnesi? “È un dettaglio che posso decidere di tenere riservato, ma che adesso dovrò quantomeno condividere con il mio medico di base – sottolinea l’uomo -. E se lui non lo sapesse? E se io non volessi farlo sapere?”.
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