Gioia di breve durata per la panchina rainbow inaugurata a Messina, pochi giorni fa. L’iniziativa è nata da un’idea dell’associazione InOltre Alternativa Progressista – come già successo a Siracusa – e portata avanti insieme al Circolo Arci Thomas Sankara e le realtà aderenti al Comitato Stretto Pride. Ed è anche arrivato il patrocinio del Comune. Un gesto simbolico contro ogni forma di violenza e per onorare la memoria di tutte le vittime di omo-lesbo-bi-transfobia. Ma qualcuno non ha gradito l’iniziativa.
«Abbiamo ricevuto questa proposta dal presidente di InOltre, Giordano Bozzanca» ha dichiarato Salvatore Bertino, di Liberazione Queer+ Messina «e abbiamo subito scelto la panchina da dipingere. Ci siamo riuniti per la realizzazione di questa panchina simbolica». Poi, l’atto vandalico. «L’entusiasmo nel vedere gente interessata, persone felici che facevano foto alla panchina» dichiara ancora Bertino «è stata sostituita da una profonda delusione, in quanto la targa che avevamo affisso apposta, in memoria delle vittime di omo-lesbo-bi-transfobia, è stata staccata dalla panchina».
Ma le realtà Lgbt+ dello Stretto non si fanno certo intimidire. «Siamo molto orgogliosu di aver realizzato la panchina come Liberazione Queer+ Messina, insieme al comitato StrettoPride ed al Circolo Arci Thomas Sankara: un piccolo simbolo per la città, ma una grande affermazione delle nostre identità fieramente esposte» così Giorgia Galati, un’altra referente del collettivo. Che aggiunge: «Siamo però molto delusu dal comportamento della cittadinanza, la quale ha vandalizzato il progetto neanche tre giorni dopo la sua conclusione. Provvederemo a sostituire la targa mancante».
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