Anche Pisa si tira fuori dalla Rete READY, il progetto che mira a condividere fra le amministrazioni buone prassi e promuovendo atti e provvedimenti amministrativi che tutelano dalle discriminazioni. La decisione è stata intrapresa dall’amministrazione comunale con una delibera di Giunta.
Non è la prima volta che accade qualcosa di simili negli ultimi mesi sono diverse le amministrazioni che, a seguito di un cambio di casacca, hanno deciso di sfilarsi da READY: fra questi, ricordiamo Sesto San Giovanni e la regione Friuli-Venezia Giulia.
Secondo Pinkriot Arcigay Pisa, l’uscita del Comune di Pisa da Rete READY è “solo l’ultimo di una serie di attacchi della nuova amministrazione verso la comunità LGBTI della città”. Fra questi, Pinkriot ricorda quando, lo scorso agosto, il consigliere leghista Manuel Laurora si è scagliato su Facebook contro una coppia gay “colpevole”, si fa per dire, di essersi baciata in piazza. “Esibizionismo e mancanza di rispetto verso gli altri”, scrisse. “Ciò vale per tutti”, non solo per se a baciarsi sono due uomini, ha poi quindi rimarcato il consigliere. Da agosto ad oggi non ci risultano invettive di Laurora contro le coppie etero che si baciano nelle piazze di Pisa ma guai a definirlo “omofobo”!
Ma non è tutto, secondo Arcigay Pisa, nemmeno il primo cittadino può essere definito un amico della comunità arcobaleno. Più recentemente, -ricorda l’associazione- lo stesso sindaco Michele Conti, in merito all’aggressione di due ragazzi gay ad opera di un gruppo di adolescenti, ha volutamente omesso la matrice omofoba dell’episodio di violenza, negandone di fatto la specificità e ignorando la situazione di emergenza che vede attualmente le persone LGBTI vittime di discriminazioni”.
“Con questa azione -denuncia Arcigay Pisa- il Comune di Pisa si conferma un’amministrazione ostile alla popolazione LGBTI della Città, mostrando di non avere a cuore il loro benessere e i loro diritti e, in quanto Istituzione che reitera un messaggio omo-bi-lesbo-transfobico, si fa, di fatto, promotore di violenza”.
In risposta alle scelte della giunta, Pinkriot ha invitato la comunità a scendere in piazza. L’appuntamento è in piazza XX Settembre, sotto Palazzo Gambacorti, martedì 13 novembre alle 16, per un presidio di protesta.
Dal Comune è intervenuta la vice sindaca Raffaella Bonsangue: “L’educazione dei minori deve restare di competenza delle famiglie. La fragilità dell’infanzia e dell’adolescenza non può e non deve essere turbata da pregiudiziali ideologiche da cui i bambini devono rimanere immuni per crescere sereni e conquistare la maturità nella piena e libera contezza di sé”.
Bonsangue definisce quindi “pregiudiziali ideologiche” la lotta alle discriminazioni, con buona pace dell’articolo 3 della Carta Costituzionale.
La famiglie sono tutte diverse. I diritti, invece, devono essere tutti uguali. E' questo il…
La notizia è di pochi minuti fa: Torino ospiterà l'Europride a giugno del 2027. Per…
Una bufala che sta circolando, durante queste Olimpiadi, è quella del “not a dude”. Stanno…
Ammetto che ieri guardavo un po’ distrattamente la cerimonia d’apertura delle Olimpiadi a Parigi. Sono…
Il comune di Catania nega la carriera alias alle persone transgender e non binarie della…
Ce lo ricordiamo tutti, Ignazio Marino, allora sindaco di Roma, che trascrive pubblicamente 16 matrimoni…