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Pisa, ancora un’aggressione omofoba: “Fate schifo”, poi sputi e pugni

Ennesima aggressione omofoba, questa volta a Pisa. Ancora violenza a danno di persone che hanno “la colpa” di essere fuori dai canoni della norma prescritta. La denuncia, ancora una volta, arriva su Facebook dal profilo del diretto interessato, Christian Murgo: «Questo è quello che succede in questo paese di merda» dichiara il ragazzo aggredito «dove essere omosessuali e camminare vicini senza nemmeno toccarsi consegue nel vedere il proprio ragazzo prendersi un pugno in faccia da tre ragazzi». I tre, come precisa la vittima, erano italiani e adolescenti. «Si sono divertiti a sputarci in faccia, a dirci che gli facevamo schifo ed infine a spaccare gli occhiali in faccia a Marco rischiando di fargli perdere un occhio».

Il branco: tre adolescenti tra i 16 e i 18 anni

Uno dei due ragazzi aggrediti

Raggiunto da Gaypost.it, Christian ci racconta cosa è successo la sua versione dei fatti: «Ieri sera» il 4 ottobre «verso le undici sono uscito dal lavoro. Il mio ragazzo è venuto a prendermi e ci siamo fatti un tratto di strada, in una delle strade principali del centro di Pisa». Qui, in pieno centro, avviene lo spiacevole incontro: «Siamo stati intercettati da questi tre ragazzi, dall’età tra i sedici e i diciotto anni che ci chiedono se siamo omosessuali». Il ragazzo di Christian, Marco, risponde di sì, e così comincia l’escalation di violenza da parte del branco.

Gli sputi, poi l’aggressione

Uno di loro, dice ancora Christian, dice all’altro: «Fra’, spostati, questi fanno schifo. Noi continuiamo a camminare, fregandocene. Fino a che non ci arriva uno sputo alle spalle». Quindi scatta l’aggressione fisica. I tre se la prendono con l’altro ragazzo, con un pugno in faccia che ha spaccato gli occhiali di Marco – i vetri hanno mancato di poco i suoi occhi – e infine hanno anche aggredito e picchiato il suo fidanzato, che è riuscito tuttavia a metterli in fuga. La denuncia è stata fatta e per fortuna non ci sono conseguenze gravi. Ma quest’ennesimo atto di violenza, contrario alla dignità delle persone Lgbt, ci fa capire quanto colma sia la misura.

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