Il Parlamento del Portogallo ha appena approvato una legge che riconosce il diritto all’autodeterminazione delle persone trans e vieta interventi non ritenuti necessari su chi nasce intersessuale.
“Il Portogallo entra nella storia – ha dichiarato Katrin Hugendubel, Advocacy Director di Ilga Europe -. Questa legge rende il paese il secondo al mondo a rendere illegali trattamenti medici sui bambini e le bambine intersex”.
Ci sono voluti due anni di lavoro del movimento LGBT portoghese perché si arrivasse a questo risultato. Una volta che la legge entrerà in vigore, le persone trans da 16 anni in su non dovranno sottoporsi a esami psicologici né a subire la diagnosi di disordine dell’identità di genere per potere cambiare il genere legale in base al principio di autodeterminazione. Cioè la legge riconosce che solo le persone trans possono sapere chi sono e come si identificano. Inoltre, sarà illegale eseguire interventi chirurgici sui bambini e le bambine intersex.
Il Portogallo non è il primo paese europeo a riconoscere il diritto delle persone trans di autodeterminarsi. Da Malta, alla Norvegia, dalla Danimarca, all’Irlanda, passando dal Belgio e dalla Francia, altri paesi hanno da adottato leggi che si basano sul diritto all’autodeterminazione delle persone transgender.
La legge approvata, sottolinea comunque Ilga Europe, tace su alcuni aspetti critici della questione. Servirà un buon lavoro perché il testo sia implementato nel modo migliore possibile, ad esempio per quanto riguarda il sistema sanitario e l’educazione nelel scuole, per tutelare i diritti fondamentali delle persone trans e intersex.
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