I cristiani dovrebbero pregare perché il principino George, figlio dell’erede al trono William e di Kate Middleton, sia gay. Questo costringerebbe la Chiesa d’Inghilterra a supportare il matrimonio tra persone dello stesso sesso. La dichiarazione, che sta già scatenando non poche polemiche, è del reverendo Kelvin Holdsworth, provosto della Cattedrale di Santa Maria, a Glasgow.
Holdworth, ministro della Chiesa Episcopale scozzese, è noto per essere un sostenitore di diritti delle persone lgbt.
In un post pubblico, il reverendo scrive che tutti i cristiani dovrebbero pregare “perché il Signore benedica il principe George con un amore, quando crescerà, di un giovane gentiluomo”.
Un auspicio ritenuto “scortese” e “profondamente non-cristiano” da un ex cappellano della regina, il reverendo Gavin Ashenden. Intervistato da Christian Today, il Ashenden ha detto che una preghiera del genere sarebbe “l’equivalente teologico della maledizione della strega malvagia delle favole”.
“Pregare perché il principe George cresca in questo modo, in particolare quando una delle aspettative che erediterà è produrre un erede biologico con una donna che ama, è pregare in un modo che mina il suo ruolo personale e costituzionale – ha detto il reverendo -. È molto lontano dall’essere una benedizione per il principe George”.
Tuttavia, in Inghilterra la genitorialità è garantita alle coppie omosessuali sia tramite all’adozione che attraverso forme regolamentate di gestazione per altri.
Ma Holdsworth la pensa diversamente: “Un matrimonio regale potrebbe risolvere le cose molto facilmente, anche se dobbiamo aspettare almeno 25 anni perché questo avvenga, Chissà che le cose non si mettano meglio prima per altri versi”.
La scorsa estate il sito di informazione lgbt inglese PinkNews era finito al centro di un’aspra polemica. In un articolo, infatti, il sito aveva definito il principino George una nuova “icona gay”. Tutto era nato da una foto scattata al piccolo erede d’Inghilterra mentre si teneva il viso tra le mani, su un elicottero in Germania. PinkNews era stato duramente attaccato dal partito conservatore inglese Traditional Unionist Voice (TUV) che aveva definito l’articolo “oltraggioso e malato”. Il leader del partito aveva scritto al direttore esecutivo di Pink News, Benjamin Cohen, chiedendo la rimozione dell’articolo. Cohen si era rifiutato, sostenendo che il pezzo fosse ironico e nato dalla gran quantità di commenti che gli utenti dei social network avevano fatto a quella foto.
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