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Prima le persone: 200mila in piazza a dire no al razzismo e a Salvini

People, prima le persone. Recita così lo slogan che ha portato in piazza Duomo, a Milano, ben duecentomila persone per dire no al razzismo e all’idea che hanno dell’Italia i leader del “governo del cambiamento”, da Salvini a Di Maio, passando per i Fontana, i Pillon e i protagonisti della scena politica attuale. Un’Italia che chiude i porti e vuole tornare ad aprire le case chiuse. Un’Italia che tradisce la sua millenaria storia di accoglienza, il suo essere naturale crocevia di popoli e culture diverse. E così, in centinaia di migliaia, si sono riunite quelle persone che in piazza hanno ricordato “al capitano” e ai suoi che c’è un’Italia diversa, forse quella più vera anche se forse troppo silenziosa. E il silenzio è stato rotto.

Un’alternativa al clima d’odio inaugurato dal governo

Un momento della manifestazione

Un silenzio che è diventato boato, musica, allegria, balli all’aperto. «Sono passati quattro mesi da quando intorno a un tavolo, in pochi, abbiamo immaginato questa giornata» hanno scritto I Sentinelli di Milano, su Twitter, aprendo la giornata sui social. «Oggi marciate, cantate, urlate, sventolate bandiere, state con noi e arrendetevi da subito all’idea che sarà un bagno d’umanità. A più tardi». E la gente è accorsa, in grande numero. Così come sono accorsi i big della politica, del sindacato, del mondo dello spettacolo e della società civile: da Laura Boldrini a Maurizio Landini, dal sindaco Sala all’ex primo cittadino, Pisapia. E pure Roberto Vecchioni, Malika Ayane, Ornella Vanoni. E poi le associazioni, gli scout, le mamme. Tutti e tutte a ricordare, a ricordarci, che esiste un’alternativa al clima di odio inaugurato da questo governo.

Il popolo, dalla piazza ai social

E la protesta si trasferisce, in diretta, sui social: «Mi mandano foto bellissime di Milano. C’è un paese migliore di quello che vogliono farci credere» twitta Selvaggia Lucarelli. «Il diritto di emigrare è da sempre e resterà per sempre uno dei diritti fondamentali dell’uomo. Neanche la distinzione fra cittadino e straniero potrà mai cancellarlo» ci ricorda Gad Lerner. «Che bella l’Italia che resiste», commenta sempre su Twitter Iperbole. «Siamo tanti e siamo bellissimi» ci fa sapere, con tanto di cuore a seguito, SelimJ91. «Ancora fermi, schiacciati tra CENTINAIA DI MIGLIAIA di persone» ci fa sapere ksnt63, che prosegue «mentre solo la testa del gruppo riesce a entrare in Piazza Duomo. #SirBiss salutaci i bot» a cui regala l’emoji col dito medio alzato. E dello stesso tenore, infine, il commento di giuliaselvaggi2: «Salvini, guarda qui: prima gli italiani un cazzo!». Forse un po’ forte, ma di certo di grande effetto.

(Foto di copertina: L.A. Fato)

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