Il sindaco di Perugia, Andrea Romizi, ricorrerà contro il piccolo Joan. A riportarlo è un comunicato ufficiale dell’associazione Omphalos, in cui si legge: «Il Comune di Perugia ha deciso di ricorrere in appello contro la decisione del Tribunale di Perugia, che imponeva» al primo cittadino «di trascrivere integralmente l’atto di nascita» del bimbo nato in Spagna da due mamme perugine. Tale ricorso «arriva dopo una sentenza che aveva integralmente accolto la richiesta delle due mamme».
«Non abbiamo più parole per descrivere la nostra rabbia e lo sconcerto nell’apprendere questo ulteriore atto discriminatorio del Comune di Perugia» dichiara Stefano Bucaioni, presidente dell’associazione, denunciando «un accanimento senza precedenti sulla pelle di un povero bambino per il solo fatto di avere due mamme». Bucaioni ricorda che Romizi ha sempre motivato la sua opposizione alla trascrizione per ragioni tecniche «e che in assenza di una legge precisa spettava al Tribunale decidere». Per il presidente di Omphalos tale ricorso «svela ancora una volta le intenzioni chiaramente discriminatorie di questa amministrazione».
Appresa la notizia, i/le militanti di Omphalos si sono recati in consiglio comunale, in cui era prevista un’interpellanza sulla scelta del Comune, ma né Romizi né la giunta si sono fatti vedere in aula, impedendo di fatto i lavori. Al che i ragazzi e le ragazze dell’associazione hanno occupato gli uffici del sindaco, chiedendo a gran voce di esprimersi sulla vicenda. Lo slogan di quest’anno del pride perugino è “La gaia invasione”. Slogan che il movimento Lgbt perugino ha subito trasformato in azione concreta.
Bucaioni commenta ancora: «Avevamo dedicato al piccolo Joan il Pride dell’anno scorso, mai avremmo pensato di dovergli dedicare anche l’edizione di quest’anno». E ricorda, ancora, che «mentre in tutta Italia sindaci di ogni parte politica trascrivono e registrano atti di nascita di bambini con due mamme e due papà, a Perugia l’amministrazione si oppone anche alla decisione del Tribunale, spendendo ulteriori soldi pubblici per una battaglia ideologica e discriminatoria».
Una ragione in più per essere sabato prossimo – il 30 giugno, alle 15 in piazza Grimana – alla “Gaia invasione”. Lo dobbiamo a Joan.
Ecco il video della protesta di Omphalos, realizzato da Umbria24.
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