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Scontrino omofobo, licenziato il cameriere: “Apriamo un percorso con la comunità lgbt”

“Un atto inqualificabile dal quale prendiamo le più decise e convinte distanze. Il cameriere è stato licenziato”. Recita così la nota diffusa dalla Locanda Rigatoni di Roma, il ristorante in cui ad una coppia di ragazzi he avevano appena consumato il loro pasto è stato presentato uno scontrino con scritto “no pecorino – sì froci”. “Giovedì 19 luglio è accaduto un fatto grave – si legge nel comunicato -. Nel nostro locale, un cameriere ha compiuto un atto inqualificabile nei confronti di due clienti stampando sulla comanda un insulto omofobo, da cui tutta la direzione e il personale della ‘Locanda Rigatoni’ prende le più decise e convinte distanze”.

Le reazioni sui social

Intanto, dopo la diffusione della notizia dello scontrino omofobo, centinaia di commenti indignati e recensioni negative hanno letteralmente invaso la pagina Facebook del ristorante. In molti hanno chiamato ad una campagna di boicottaggio. Altrettanti hanno assicurato che mai sarebbero andati a mangiare in un locale in cui si verificano episodi di omofobia di questo genere. Oggi la nota della direzione.

La posizione della direttrice

“Ci teniamo a precisare che, fermo restando la gravità dei fatti, la direttrice del locale ha immediatamente condannato l’atto del cameriere e si è scusata con i clienti, inorridita dal fatto incriminato come e, se possibile, più di loro” si legge ancora nel testo. Una versione che non coincide con quanto raccontato dai clienti secondo cui, invece, la direttrice avrebbe minimizzato l’accaduto senza mai scusarsi. “Coerentemente con tale comportamento, – continua la nota – comunichiamo che il cameriere è stato licenziato in tronco, non rappresentando in alcun modo la filosofia e lo stile della Locanda Rigatoni. Ovviamente il cameriere responsabile di questa spiacevole vicenda ne risponderà in prima persona”.

Un percorso con la comunità lgbt

“La proprietà, lo staff del locale e la direttrice da sempre considerano la Locanda Rigatoni la casa di tutti – recita il testo diffuso dal locale -. Siamo da tempo impegnati in programmi per l’integrazione di rifugiati nel nostro locale e chiediamo ufficialmente alla comunità LGBT di costruire insieme un percorso per riaffermare i valori di tolleranza, rispetto e apertura che sono da sempre gli elementi fondanti del nostro modo di fare ristorazione”.

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