Nel suo romanzo Sofia si veste sempre di nero, l’autore Paolo Cognetti fa dire a una delle sue protagoniste: «Lo sai che cos’è la nascita? È una nave che parte per la guerra». Questa frase potrebbe riassumere egregiamente la storia portata in scena ne Le scoperte geografiche – con Michele Balducci e Daniele Gattano, per la regia di Virginia Franchi, in scena al Brancaccino di Roma da ieri, fino al 5 marzo* – dove la guerra altro non è che l’intrecciarsi delle vicende di Ferdi e Cris, e dove la nascita è quella del loro amore, che ripercorre il fluire del tempo.
Bello, ancora, il gioco di metafore e di rimandi interni. I tre episodi in cui si divide la pièce riprendono il linguaggio marinaresco. Si ambientano dapprima su una nave che ci introduce alla vastità dell’oceano, ripresa di quell’adesione totale alla vita che è l’adolescenza. Poi si arriva al “porto sicuro” delle certezze dell’adulto, fino alla zattera a cui ci aggrappiamo, quando ogni speranza sembra perduta. Ma è davvero perduta ogni speranza, siamo davvero naufraghi in una vita senza amore? Interrogativi per niente scontati, affrontati con tocco delicato in un testo di grande perizia letteraria.
Per cui se andate a vederlo – e datemi retta: andate a vederlo! – preparatevi ad un viaggio che arriva a toccare corde interiori profondissime, su ciò che (non?) siamo stati, sulle scelte che facciamo, sul coraggio che ci vuole a far risalire l’ancora e salpare per la vita, con tutto quello che questa scelta, quotidianamente, comporta.
*Grazie alla media partnership, per chi ci segue è previsto uno sconto sul biglietto: 11:50 € invece di 15:50 €. Per accedere alla promozione, contattare il Brancaccino al numero 06 80687231, dicendo di essere lettori e lettrici di Gaypost.it.
(foto di copertina di Manuela Giusto)
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