È stata chiesta l’archiviazione per le immagini del Cassero di Bologna su Facebook, in occasione dell’iniziativa “Venerdì Credici”, nel 2015, ritenute all’epoca blasfeme e quindi denunciate all’autorità giudiziaria per vilipendio alla religione. La pm Morena Plazzi sostiene, infatti, che quelle fotografie non furono prodotte con lo scopo di offendere il credo cristiano, ma vanno ritenute mera «espressione, in forme certo criticabili per la qualità dei contenuti umoristico-satirici, delle istanze culturali e sociali promosse dall’associazione».
La denuncia dei consiglieri di destra
Il caso risale a quando, al Cassero, si organizzò una serata che promuoveva lo “sbattezzo”, ovvero la richiesta di cancellazione dai registri parrocchiali in quanto non credenti e/o non appartenenti alla chiesa cattolica romana. Tuttavia, quell’iniziativa non piacque e quando vennero pubblicate le immagini incriminate – che ritraevano, per altro, alcuni uomini travestiti da Gesù e altri da ladroni in atteggiamento provocatorio – i consiglieri comunali di Valentina Castaldini (Ncd) e Marco Lisei (Fi), insieme al capogruppo regionale di Fi, Galeazzo Bignami, sporsero denuncia. Gli stessi hanno fatto sapere che si opporranno all’archiviazione.
Le polemiche di allora
La serata suscitò vibranti proteste, non solo dal mondo politico, ma anche da quello cattolico – com’era prevedibile, per altro – tanto che lo stesso vescovo Caffarra parlò di fine della democrazia e si avventurò in paragoni col dramma dell’Isis, sulle sponde del Mediterraneo orientale. La polemica arrivò fin dentro la nostra stessa comunità: critiche roventi, infatti, provennero anche da molte persone Lgbt, che si dichiararono offese da quell’iniziativa, chi per eccesso di moralismo, chi per adesione al cattolicesimo. Dimenticando, in entrambi i casi, il senso di appartenenza. Secondo la PM, invece, non ci sono gli estremi per procedere.