Un accordo tra 17 stati membri dell’UE per permettere alle coppie sposate o unite civilmente (quindi, indipendentemente dal loro orientamento sessuale) di avere lo stesso regime patrimoniale a prescindere da dove si sono sposati, da dove abitano e da dove acquistano beni. È questa la proposta del Consiglio europeo che autorizza una “cooperazione rafforzata” e che è stata approvata oggi dalla commissione Politiche europee del Senato. Un accordo che, però, non è piaciuto alla senatrice del M5S Fattori che si è astenuta, cosa che al Senato corrisponde al voto contrario.
Il testo, la cui relatrice per l’Italia è la senatrice Nadia Ginetti del Pd, coinvolge Svezia, Belgio, Grecia, Croazia, Slovenia, Spagna, Francia, Portogallo, Italia, Malta, Lussemburgo, Germania, Repubblica Ceca, Paesi Bassi, Austria, Bulgaria e Finlandia. La proposta avrebbe dovuto coinvolgere tutti gli stati membri, ma quelli che non hanno leggi che riconoscono le coppie gay e lesbiche hanno opposto resistenza portanto, quindi, ad una “cooperazione rafforzata a 17.
Il testo entrerà in vigore una volta che tutti i 17 stati in questione avranno dato parere positivo e che la Commissione Europea l’avrà varato. Da quel momento, una coppia sposata o unita civilmente, sarà soggetta alla stessa legge sul patrimonio comune anche se si tratta di cittadini italiani, sposati in Spagna e che comprano una casa in Portogallo, per fare un esempio.
Un provvedimento, dunque, che va nella direzione di garantire gli stessi diritti, anche dal punto di vista patrimoniale, alle coppie di cittadini europei su tutto il territorio dell’Unione. O, almeno, su quello dei 17 stati che aderiscono.
La famiglie sono tutte diverse. I diritti, invece, devono essere tutti uguali. E' questo il…
La notizia è di pochi minuti fa: Torino ospiterà l'Europride a giugno del 2027. Per…
Una bufala che sta circolando, durante queste Olimpiadi, è quella del “not a dude”. Stanno…
Ammetto che ieri guardavo un po’ distrattamente la cerimonia d’apertura delle Olimpiadi a Parigi. Sono…
Il comune di Catania nega la carriera alias alle persone transgender e non binarie della…
Ce lo ricordiamo tutti, Ignazio Marino, allora sindaco di Roma, che trascrive pubblicamente 16 matrimoni…