News

Squadrismo su una donna trans: adescata da una coppia etero poi massacrata a sprangate

Una trappola, un assalto squadrista pianificato nei minimi dettagli. La vittima è una trans sex sex worker sudamericana regolarmente soggiornante nel territorio bolognese.

La trappola

Desy (nome di fantasia) è stata è stata adescata da una giovane coppia italiana (un uomo e una donna) per avere una prestazione. I tre dopo essersi appartati un parcheggio in campagna utilizzato dalla comunità delle trans sex worker latino-americane hanno deciso di scendere dalla macchina per fumare una sigaretta. Qui è scattata la trappolata. All’improvviso viene aggredita alle spalle da altri due ragazzi italiani con delle spranghe di ferro e anche la coppia si appresta a colpire la ragazza.
Il risultato: contusioni sulle braccia e sulle gambe. Impossibilità a camminare.

Mit: “Chiara la matrice fascista”

La denuncia arriva dal MIT che in un comunicato dichiara: “Ci è stato chiesto di rimanere in anonimo perché Desy ha paura di rivolgersi al pronto soccorso e di denunciare l’aggressione alle autorità competenti. Come Movimento Identità Trans non possiamo non classificare questo episodio se non come di chiara matrice fascista, organizzato per colpire quella determinata categoria”
E continua: “Come da loro abitudine, i fascisti, da codardi quali sono, escono di notte dalle fogne per poter agire indisturbati e attaccare le persone che in quel momento non possono difendersi. Se di emergenza sicurezza vogliamo parlare in questo paese, allora non dobbiamo pensare che il pericolo arrivi dalle coste libiche ma viene direttamente dalle nostre città.

La sfiducia nella giustizia

La scelta dell’anonimato di Desy è chiara: la paura di ritorsioni. Come dichiara sempre il MIt, Desy è una persona “Completamente sfiduciata che il sistema possa tutelarla in quanto lavoratrice del sesso e persona trans”.
Il suo nome si unisce così alla lunga lista di aggresioni omotransfobiche che dall’insediamento di questo governo va a gonfiarsi di giorno e in giorno. Il Mit inoltre specifica: “Ricordiamo che in Italia l’esercizio della prostituzione dopo la cosiddetta legge Merlin non è più regolamentata ma è in un limbo giuridico. Sono perseguibili dalla legge il favoreggiamento e lo sfruttamento della prostituzione, invece l’esercizio di quest’ultima tra persone adulte è dichiarata lecita dalla sentenza della Corte di Cassazione 1 ottobre 2010 nr. 20528. Le attuali norme non garantiscono la sicurezza per le persone che praticano il sex work. Per questo auspichiamo un dibattito pubblico sul tema meno ipocrita e davvero attento ai bisogni di chi esercita il lavoro della prostituzione

Condividi
Pubblicato da

Articoli recenti

Ritratti di famiglia: uguali diritti per tutte

La famiglie sono tutte diverse. I diritti, invece, devono essere tutti uguali. E' questo il…

4 Novembre 2024

Torino ospiterà l’Europride 2027

La notizia è di pochi minuti fa: Torino ospiterà l'Europride a giugno del 2027. Per…

2 Novembre 2024

“Not a dude” alle Olimpiadi, ma è una bufala transfobica

Una bufala che sta circolando, durante queste Olimpiadi, è quella del “not a dude”. Stanno…

29 Luglio 2024

Olimpiadi 2024, un’apertura dei giochi che più queer non si può

Ammetto che ieri guardavo un po’ distrattamente la cerimonia d’apertura delle Olimpiadi a Parigi. Sono…

27 Luglio 2024

Catania, Comune nega la carriera alias alle persone transgender

Il comune di Catania nega la carriera alias alle persone transgender e non binarie della…

22 Giugno 2024

Ignazio Marino, sei ancora un alleato della comunità LGBTQIA+?

Ce lo ricordiamo tutti, Ignazio Marino, allora sindaco di Roma, che trascrive pubblicamente 16 matrimoni…

12 Giugno 2024