Cool

Steven Universe: il più bel cartone queer di sempre

Lotterò per il posto in cui io mi sento libera a modo mio…
Lotterò per la mia libertà di diventare grande e dire di no“.

Ai miei tempi i cartoni animati avevano più o meno le stesse trame: ragazzine orfane disperate che trovavano l’amore con un ricco belloccio, oppure guerrieri coraggiosi che dovevano salvare galassie, e vi erano pochissime trame originali (tra queste mi rimangono impresse giusto quella di Ranma 1/2 e poche altre).

I miei figli Luca e Alice, invece, hanno la fortuna di poter scegliere tra una proposta di cartoni davvero vasta e variegata e così, per puro caso, mio figlio (6 anni e mezzo) mi ha introdotto qualche mese fa ad uno dei suoi cartoni preferiti, che io non avevo mai visto prima, e che nel giro di poco è diventato uno dei miei cartoni preferiti di sempre: Steven Universe.

Di cosa parla Steven Universe

Steven Universe è una serie animata iniziata nel 2013 su Cartoon Network, ideata e creata da Rebecca Sugar, una delle autrici di un altro famoso (e bellissimo) cartone: Adventure Time (altra perla che vi consiglio di vedere, sia che abbiate figli, sia che non li abbiate). Steven è un ragazzino che combatte strani mostri piombati sulla terra da un altro pianeta insieme alle tre Crystal Gems, appartenenti ad una razza aliena formate da soli esseri femminili chiamate Gemme che hanno incredibili poteri.

Un percorso di formazione tra sogni e paure

Steven è metà umano e metà gemma (ha una pietra rosa incastonata nell’ombelico), ed è nato dall’amore di suo padre Greg, umano, e di sua madre Rose. Una gemma che ha rinunciato alla sua forma fisica per generare un figlio, Steven appunto. Cosa impensabile fino a quel momento per qualcuna della sua specie.

Attraverso mirabolanti avventure Steven scoprirà la verità sul passato di sua madre e sul mondo da cui proviene, ma soprattutto farà un incredibile percorso di formazione affrontando sogni, desideri e soprattutto paure, sempre con il sorriso stampato sul volto e il buon cuore che lo contraddistingue.

Un unicum nel suo genere

Ma perché Steven Universe rappresenta un unicum nel suo genere? E come mai era tra le serie tv kids finaliste che domenica scorsa si contendevano il premio ai Diversity Media Awards 2020, senza purtroppo però vincere? Le donne presenti nella serie sono combattenti e sovrane forti, valorose, assertive e non per questo prive di difetti, desideri e paure. Steven, unico protagonista maschile, è invece il personaggio più emotivo e sentimentale. In costante contatto con i propri sentimenti, sempre pronto a tendere la mano, perdonare, comprendere e trovare una soluzione pacifica o comunque non violenta.

La rappresentazione delle diversità

L’universo lesbico è rappresentato costantemente e in modo assolutamente naturale. E non tra personaggi secondari, ma proprio tra alcune delle protagoniste. Rimane iconica la puntata “Reunited” in cui Rubino e Zaffiro, che si sono fuse a formare Garnet, celebrano il loro matrimonio alla presenza degli amici scambiandosi un bacio. Altri temi centrali sono, solo a titolo d’esempio, quello della bisessualità di Rose che più volte ritorna nel corso della serie; o ancora il tema del non-binary nella fusione tra Steven e la sua amica Connie, ovvero Stevonnie a cui ci si rivolge con “essi”.

Perché Steven Universe è adatto alle fasce più piccole

Tutti temi trattati in modo semplice, naturale, con disegni e linguaggio adatti ai più piccoli e per educare fin da bambine e bambini alla diversità, comprendendo che quando cresceranno potranno scegliere di “di dire di no” e di “sentirsi liberi a modo loro”: proprio come recita i versi di una splendida canzone delle Crystal Gems che ho citato in incipit e che vi consiglio di ascoltare in questo video:

Condividi
Pubblicato da

Articoli recenti

Ritratti di famiglia: uguali diritti per tutte

La famiglie sono tutte diverse. I diritti, invece, devono essere tutti uguali. E' questo il…

4 Novembre 2024

Torino ospiterà l’Europride 2027

La notizia è di pochi minuti fa: Torino ospiterà l'Europride a giugno del 2027. Per…

2 Novembre 2024

“Not a dude” alle Olimpiadi, ma è una bufala transfobica

Una bufala che sta circolando, durante queste Olimpiadi, è quella del “not a dude”. Stanno…

29 Luglio 2024

Olimpiadi 2024, un’apertura dei giochi che più queer non si può

Ammetto che ieri guardavo un po’ distrattamente la cerimonia d’apertura delle Olimpiadi a Parigi. Sono…

27 Luglio 2024

Catania, Comune nega la carriera alias alle persone transgender

Il comune di Catania nega la carriera alias alle persone transgender e non binarie della…

22 Giugno 2024

Ignazio Marino, sei ancora un alleato della comunità LGBTQIA+?

Ce lo ricordiamo tutti, Ignazio Marino, allora sindaco di Roma, che trascrive pubblicamente 16 matrimoni…

12 Giugno 2024