Banchi e sedie rovesciate, il materiale che era sugli scaffali gettato a terra e poi gli insulti scritti sui muri in un italiano molto precario: “lesbicche ciucciate” e ancora “froci al rogo”, “puttane”. Il tutto accompagnato da svastiche e altre scritte: “W Salvini”.
E’ successo ieri alla Scuola di cultura popolare di via Bramantino, periferia nord di Milano. Nessuna firma specifica, ma le svastiche e gli insulti lasciano intuire piuttosto chiaramente quale sia la matrice del gesto.
Il centro avrebbe dovuto riaprire questa settimana dopo la pausa estiva e ricominciare le sue attività tra cui i corsi e le attività di integrazione rivolte ai migranti.
Il blitz è stato denunciato su Facebook dall’ex consigliere comunale di Milano Fabio Galesi e dai Sentinelli, impegnati in questi giorni nell’organizzazione della manifestazione “Intolleranza zero” che si terrà il prossimo 29 settembre nel capoluogo lombardo.
Questa mattina, a poche ore dall’attacco, i volontari del centro insieme ad alcuni bambini stavano già ripulendo i muri dalle scritte.
E’ l’ennesimo gesto di intolleranza che si registra nelle ultime settimane. Coppie gay aggredite in casa propria, ragazze trans minacciate di notte con telefonate anonime e ora il blitz contro una piccola realtà di periferia.
(Ultima foto di Luca Paladini via Facebook)
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