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Nasce TO HOUSING, un progetto di accoglienza Lgbt e di riscatto sociale

È stato presentato alle 12:00 di oggi, a Torino, il progetto TO HOUSING, finalizzato all’accoglienza e al co-housing per le nuove vulnerabilità LGBT. L’iniziativa è a cura di Quore Torino insieme ad ATC Torino.  Durante la conferenza stampa è stato presentato il piano di intervento e coloro che hanno partecipato hanno potuto visionare gli appartamenti. Alla conferenza stampa erano presenti Marcello Mazzù, il presidente di ATC Torino, l’assessora regionale alle Pari Opportunità Monica Cerutti, l’assessore comunale per le Pari Opportunità e le Famiglie Marco Alessandro GiustaNino Boeti del consiglio regionale del Piemonte.

Le realtà che collaborano al progetto

Il progetto è il frutto di una ricca collaborazione e un grande lavoro di sinergia tra realtà diverse, ma con uno scopo comune: aiutare chi ne ha bisogno. Esso è stato «realizzato dall’associazione Quore con il supporto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, della Regione Piemonte, del Consiglio Regionale del Piemonte, della Città di Torino, di ATC – Agenzia Territoriale per la Casa di Torino e con il sostegno di IKEA, Iren, Bentley SOA, Philips, Cooperativa Di Vittorio, La Banca delle Visite e Medi.ca».

Accoglienza contro le discriminazioni

«Nasce la casa che accoglie e non discrimina» si presenta così la nuova realtà di coabitazione che accoglierà quelle persone Lgbt che avranno bisogno di una casa perché allontanate dalla propria a causa di discriminazioni e di vessazioni per il proprio orientamento sessuale e per la propria identità di genere. «To-Housing ci impegnerà per i prossimi anni e speriamo che non serva tantissimo perchè le emergenze non sono più accettabili!» si legge sulla pagina dell’evento.

Un’esperienza unica nel suo genere

«Prima esperienza con queste caratteristiche in Italia», si legge nel comunicato stampa diramato dalle realtà organizzatrici «TO HOUSING potrà accogliere 24 ospiti in 5 appartamenti di proprietà ATC – Agenzia Territoriale per la Casa di Torino non destinati alle graduatorie per le case popolari». Tra i destinatari ci saranno «giovani tra i 18 e 26 anni, allontanati dalle famiglie di origine a causa dell’orientamento sessuale; migranti e rifugiati omosessuali, anziani LGBT in condizione di solitudine o povertà, persone transessuali e transgender» si apprende ancora.

Accoglienza e riscatto sociale

Una manifestazione torinese a supporto dei diritti civili

Il progetto è pensato per chi vive in una condizione di «di doppia discriminazione» ovvero per il proprio orientamento sessuale, l’origine etnica, l’età o la condizione sociale «e si trovano in condizione di povertà e/o esclusione sociale». Ma TO HOUSING guarda avanti: non solo «assicurare un luogo sicuro dove poter vivere» ma anche  «intraprendere un percorso di uscita dal disagio e di (re)inserimento socio-lavorativo». Cura e speranza, in una prospettiva di riscatto sociale.

Come funziona il progetto

L’equipe che accoglierà l’utenza è «composta da educatori, psicologi e assistenti sociali» ed «esaminerà le segnalazioni» le quali «potranno arrivare anche in modo diretto contattando Quore» dalle 13:00 alle 18:00, al numero di telefono che sarà «indicato sul sito www.quore.org da lunedì 17 dicembre» oppure scrivendo direttamente all’associazione. «La permanenza media prevista di 8 mesi» si legge ancora «potrà essere eventualmente estesa per completare il percorso di autonomia degli utenti». Una pagina di alto civismo, in un momento in cui il nostro Paese sembra precipitare nella spirale dell’egoismo e dell’odio per la diversità. Un’iniziativa di cui si sentiva l’urgenza e il bisogno.

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