Una collaborazione di carattere internazionale per garantire alle persone lgbt+ una casa sicura in cui stare anche in piena emergenza covid-19. E’ l’evoluzione di TO HOUSING il progetto di co-housing sociale già attivo a Torino e il movimento globale LGBT+ All Out. La collaborazione è stata possibile grazie alla campagna Grassroots Giving: un programma innovativo di raccolta fondi che mette in relazione la comunità mondiale di All Out con i gruppi locali LGBT+.
Le richieste di alloggio per i 24 posti che To Housing ha a disposizione crescono costantemente e i costi di gestione, se si vogliono mantenere standard elevati, sono elevati. Per questo l’associazione Quore, cui fa capo To Housing ha iniziato questo percorso con All Out e la campagna Grassroots Giving.
Si tratta, fondamentalmente, di un fundraising, già attivo in Usa, Uk, Italia, Francia e Germania. La campagna si basa sul racconto delle storie degli ospiti delle case, con una attenzione particolare verso le persone che vivono un’emergenza in più a causa del Covid-19: i richiedenti asilo. Durante l’emergenza, infatti, le udienze per le richieste di asilo politico sono state sospese o rimandate. Questo comporta una serie di ulteriori problemi tra cui l’accesso all’assistenza sanitaria.
“Grazie a ALL OUT possiamo dare voce a chi l’ha persa, a chi soffre l’esclusione e l’emarginazione a causa dell’orientamento sessuale o dell’identità di genere – commentano Silvia Magino e Alessandro Battaglia dell’associazione Quore -. Lavoriamo con persone LGBTI vulnerabili e diamo loro sostegno affinché possano rimodellare una vita dignitosa. Per farlo abbiamo bisogno di tanti sostenitori e di sentire accanto a noi una comunità solidale”.
“In questi giorni d’isolamento forzato mi sono spesso trovato a pensare a tutti coloro che non possono stare a casa perché non ne hanno una – aggiunge Yuri Guaiana senior campaigns manager di All Out -. Il numero di migranti che si rivolge ai pronto soccorso con i sintomi del Covid-19 è in aumento.
Aiutare associazioni come Quore a rispondere alla crescente domanda d’aiuto da parte dei rifugiati LGBT+ in Italia è ancora più fondamentale durante questa terribile pandemia e anche il più piccolo contributo può fare la differenza”.
Le case rifugio offrono un servizio indispensabile alle persone lgbt+ che si ritrovano senza un luogo dove stare e senza supporto di alcun genere. Un fenomeno, purtroppo, ancora presente nel nostro Paese. Nel momento in cui il mantra è “restate a casa” il problema, ovviamente, si amplifica per chi a casa non può rimanere o, addirittura, non ne ha una dove stare. E’ qui che il ruolo di progetti come To Housing diventa determinante.
“Oggi più che mai, in una società scopertasi fragile ma allo stesso tempo consapevole del bisogno di collettività, chiediamo di sostenere Marco, Valentina, Ahmed, Louis, Fatima e le altre e gli altri ad affrontare e superare questi momenti difficili” concludono Alessandro Battaglia e Silvia Magino.
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