La svastica con una croce, la scritta “lesbiche” e le iniziali delle due donne.
Una vera persecuzione nei confronti di Daniela e Cristina. Insulti e minacce incise sul proprio pianerottolo di casa del condominio dove abitano, in zona Lingotto a Torino.
Dopo mesi di disperazione la coppia ha deciso di installare delle telecamere davanti all’appartamento per sentirsi più al sicuro ma la situazione non è migliorata.
A fine aprile la coppia si è rivolta al circolo Arcigay Torino “Ottavio Mai” e al nucleo dei carabinieri di Torino Borgata. Insieme con l’assessore ai Diritti della Città di Torino Marco Giusta ha contattato l’amministratore per chiedere la cancellazione delle scritte e l’installazione di un cartello per far desistere gli autori a continuare, minacciando sanzioni. Anche questo tentativo, nonostante il sostegno dell’amministratore e dei condomini, non è servito.
“La situazione è arrivata a un livello del tutto insostenibile – sottolinea il presidente di Arcigay Torino Riccardo Zucaro – e il clima che si è venuto a creare lede il quieto vivere di Cristina e Daniela, colpendole nel luogo adibito alla tranquillità e alla pace. Chi agisce subdolamente con simboli e scritte intimidatorie trova legittimazione nelle frasi di incitamento all’odio di una politica nazionale che, trasformando la percezione delle differenze nello spauracchio dell’invasione e dell’alterazione della natura, incita attacchi e discriminazioni. Il pensiero escludente rende più quotidiane situazioni simili a quella accaduta a Cristina e Daniela”.
In parallelo Arcigay ha deciso di organizzare una raccolta fondi per giovedì 11 luglio con CasArcobaleno per supportare le due donne, seguite dal legale Michele Potè, e aiutarle nell’acquisto di sistemi di video sorveglianza.
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