La decisione del Tribunale di Roma segue di pochi giorni la notizia della Sentenza di Cassazione sull’adozione incrociata di cui abbiamo parlato pochi giorni fa, e riguarda ancora una volta le famiglie omogenitoriali, che secondo il neoministro Fontana non esistono ma che, per fortuna, i Tribunali invece riconoscono e tutelano.
I giudici del Tribunale ordinario della Capitale hanno infatti deciso che due gemellini nati nel 2015 in California a seguito di gestazione per altri, avranno per legge due papà.
I due genitori, entrambi cittadini italiani, si sono uniti in matrimonio negli Usa nel 2014 e successivamente nel 2016 hanno trascritto il loro matrimonio in Italia come unione civile ai sensi della legge Cirinnà.
Dopo il Tribunale di Livorno – che ha assunto la prima importante decisione in merito – anche il Tribunale Civile di Roma (Prima Sezione – presidente Franca Mangano e giudice relatore Damiana Colla) è dunque intervenuto sul riconoscimento in Italia del rapporto di filiazione sorto all’estero in ambito omogenitoriale.
Ancora una volta i Giudici hanno motivato spiegando che l’applicazione attraverso le leggi di diritto internazionale privato della legge di nascita dei minori (quella statunitense) in base alla quale gli stessi hanno due padri non è in alcun modo contraria all’ordine pubblico da intendersi in senso internazionale – richiamando esplicitamente le importanti sentenze di Cassazione n. 19599/2016 e n. 14878/2017 – tanto più nell’interesse preminente dei minori.
Anche il Tribunale romano ribadisce e sottolinea l’indifferenza della tecnica procreativa cui si sia fatto ricorso all’estero – e della sua conformità o meno al diritto italiano – rispetto alla valutazione della non contrarietà all’ordine pubblico e, soprattutto, rispetto alla salvaguardia dell’interesse del minore alla conservazione dello status di figlio legittimamente acquisito all’estero, al riconoscimento giuridico del rapporto con entrambi i padri e, infine, alla protezione della propria identità personale.
Questa decisione si inserisce anch’essa nel solco di quella che è stata definita la “primavera dei diritti” e certamente è un ulteriore stimolo per i Sindaci italiani nel continuare nel riconoscimento anagrafico dei minori, sia diretto come nel caso delle mamme, sia attraverso la trascrizione di atti di nascita stranieri, con due papà o due mamme.
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