Lo scorso 11 luglio si è celebrata a Pietrelcina la prima unione civile della città. Ad unirsi, due uomini, un romano e un venezuelano, che hanno esercitato il loro diritto di scegliere il comune che preferiscono per il loro “sì”. E fin qui, tutto regolare: ormai le unioni civili sono quotidianità, al netto di qualche sindaco ancora a caccia di appigli per discriminare.
La cosa però non è piaciuta a Forza Nuova e in particolare al suo leader Roberto Fiore i cui legami con l’associazione ProVita, tra le più impegnate sul fronte “no-gender” sono stati da poco portati a conoscenza di tutti dal Corriere della Sera che si è basato sul lavoro del blog PlayTheGendercard. Sulla pagina Facebook di Fiore, infatti, si legge: “Perché offendono così Padre Pio il santo di milioni di Italiani?”. Due persone che si uniscono civilmente, secondo una legge dello Stato, sarebbero un’offesa al santo, dunque. “Non hanno capito che gli Italiani eterosessuali cattolici che sono la stragrande maggioranza si stanno rivoltando di fronte all’arroganza di lobby e media che vogliono umiliare tradizioni e santi Italiani?” continua Fiore.
E poi quella che ha tutta l’aria di essere una minaccia: “Il sindaco sarà presto visitato dai militanti Forzanovisti che a lui rappresentano la rabbia e il disgusto degli Italiani”.
Il sindaco Domenico Mascone non ha fatto tardare la sua risposta. “Esiste una legge e deve essere applicata, al di là delle convinzioni personali – ha dichiarato -. Non ho celebrato in prima persona le nozze, ma noi siamo un’amministrazione e se esistono delle norme devono essere rispettate da tutti”.
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