Nel 2018 sono state celebrate 2808 unioni civili tra persone dello stesso sesso. I dati sono stati resi pubblici dall’Istat proprio oggi.
Alle 2808 coppie che lo scorso anno hanno costituito una unione civile nel comuni italiani vanno aggiunte le 2336 del secondo semestre del 2016: l’approvazione della legge Cirinnà, n. 76 del 20 maggio, ha portato ad avere un’impennata nei mesi immediatamente successivi all’entrata in vigore. Nel 2017, invece, le unioni civili sono 4376 e con il dato odierno dell’Istat su “Matrimoni e unioni civili – Anno 2018”, il trend sembra essere confermato.
I dati Istat, come spesso accade, ci forniscono un’ottima cartina di tornasole per tastare la situazione del paese reale. Secondo l’Istituto nazionale di statistica anche nel 2018 la maggior parte delle unioni civili è avvenuta tra coppie di uomini: 1802 unioni pari al 64,2% del totale, con un inflessione rispetto agli anni precedenti (73,6% nel 2016, 67,7% nel 2017).
Anche geograficamente i dati rivelano informazioni interessanti: il 37,2% delle unioni civili è stato costituito nel Nord-ovest, seguito dal Centro (27,2%). In testa si posiziona la Lombardia con il 25%, a seguire Lazio (15,1%), Emilia-Romagna (10,0%) e Toscana (9,4%).
Le unioni civili costituite in Italia nel 2018 sono 4,6 per 100 mila abitanti. Si va da 7 di Lazio, Lombardia e Toscana a circa 0,5 per 100 mila di Calabria, Basilicata e Molise.
Oltre al dato regionale è interessante osservare i dati relativi alle città. Da questi emerge con forza il ruolo attrattivo che alcune metropoli esercitano su coloro i quali decidono di costituire una unione civile. È infatti nelle grandi città che nel 2018 si è concentrato il 32,7% delle unioni avvenute in Italia. In cima alla graduatoria si trovano Roma (290 unioni, 10,3%) e Milano (257 unioni, 9,2%); la quota di unioni civili di coppie di uomini risulta particolarmente elevata a Milano (pari al 75,5%) rispetto a Roma (66,9%).
Considerando l’incidenza delle unioni civili sul totale della popolazione residente, nel 2018 si sono costituite a Milano 18,7 unioni civili per 100 mila abitanti, a Roma 10,1. Tra le città del Mezzogiorno soltanto Napoli e Palermo mostrano valori superiori all’1 per 100 mila abitanti, analogamente a quanto osservato nel periodo precedente.
«La legge sulle unioni civili ha dato rilevanza legale e sociale alle tante coppie dello stesso sesso che in questo Paese si amano ed esistevano da ben prima del 2016 – commenta a Gaypost.it la senatrice dem Monica Cirinnà, firmataria della legge -. Coppie che sono famiglie, come tutte le altre, a volte con figli ai quali, però, non siamo ancora riusciti a garantire gli stessi diritti di tutti gli altri bambini. La battaglia per l’uguaglianza, e penso anche alle persone trans, è ancora lunga – conclude la senatrice – ma noi non siamo disposti a fermarci».
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