Sembra tuttaltro che lineare il percorso del ddl sulle unioni civili che pure, giunto alla Camera praticamente blindato, avrebbe dovuto avere vita molto facile. Ma i deputati di Ap (Ncd+Udc), Fi, Lega e Des-Cd hanno appena fatto sapere che non voteranno stasera il mandato al relatore, cioè l’atto conclusivo in commissione Giustizia prima che il testo arrivi in aula la prossima settimana. Lo hanno annunciato in commissione Antonio Palmieri (Fi), Alessandro Pagano (Ap), Gianluigi Gigli (Des-Cd) e Nicola Molteni (Lega). Una protesta, hanno spiegato i deputati spiegano, contro l’annuncio del governo di voler porre la fiducia in Aula. Fiducia che i deputati di Ap sarebbero chiamati a votare, in quanto alleati di governo del Pd.
“È inconcepibile – protesta il centrista Pagano – visti i numeri alla Camera. Questo è un ddl che cambia il destino del paese e la situazione, rispetto alla discussione in Senato, si è anche aggravata. È una legge dittatoriale, imposta, questo è preoccupante anche ai fini della democrazia che è calpestata. Per questo non solo voterò contro il ddl sulle unioni civili in aula, ma rifletterò anche se prendere una posizione forte contro le riforme costituzionali”.
Intanto, in un’aula semi vuota, oggi la Camera ha modificato il calendario dei lavori, decidendo di discutere oggi le mozioni sulla gestazione per altri, perché vengano votate prima delle unioni civili.
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