A Los Angeles, negli Stati Uniti, una coppia di genitori ha cercato di impedire che a loro figlio venisse assegnato un genere alla nascita. I funzionari della previdenza sociale, però, si sono opposti e hanno costretto l’assegnazione di un genere. I genitori dei bambino sono Jay Brissette, non binary, e Miguel Ruelas, un uomo trans. Entrambi, alla nascita, sono stati contrassegnati come donne e hanno raccontato di come sia stato difficile crescere in un genere che non era quello a cui sentivano di appartenere. «Non vogliamo questo per nostro figlio».
Azul Ruelas Brissette è nat* un anno fa e i suoi genitori stanno cercando di farl* crescere in un modo che sia creativo dal punto di vista del genere. Usano tutti i pronomi per riferirsi ad Azul: he, lui, she, lei, e them, loro (forma neutra che in italiano non ha una vera e propria corrispondenza). Azul ha disposizione giochi da maschio, da femmina e neutri. E anche i libri seguono lo stesso schema. Brissette ha raccontato di aver sognato a lungo di avere un bambino e di avere un certo tipo di relazione con suo figlio o sua figlia: «Poi ho realizzato che tutte quelle idee riguardavano me, non per mio figlio» precisando che il suo auspicio per Azul è di avere una sua vita propria e non come quella che hanno avuto i suoi genitori.
Il governo federale, però, non ne ha voluto sapere di assegnare un genere neutro ad Azul. Lo stato della California permette certificati di nascita maschili, femminili e non binari, come anche dei certificati senza alcuna specificazione di genere. Ed è esattamente quello che la coppia ha scritto sul certificato: genere non assegnato. Il problema, però, è insorto quando hanno cercato di ottenere un codice fiscale per Azul. Il governo federale, infatti, ha detto alla coppia che per ottenere il documento avrebbero dovuto scegliere un genere: maschio o femmina.
Brissette ha chiamato la Social Security Administration, l’equivalente del nostro Inps, per chiedere come fare a compilare il modulo senza dover assegnare il genere ad Azul, ma la risposta è stata netta: «Un bambino non è una persona senza genere». Gli impiegati hanno risposto di non saper dare una risposta per spiegare al genitore il perché di questa politica. «Non capisco perché dovremmo accettare che il governo ci dica chi è Azul senza per giunta darci una risposta soddisfacente» hanno detto i genitori.
Brissette e Ruelas sono quindi andati all’ufficio della SSA e hanno consegnato i documenti lasciando in bianco la casella relativa al genere. Hanno anche portato con loro una copia del certificato di nascita in cui ad Azul non veniva assegnato alcun genere. Qualche minuto dopo il funzionario è tornato con il codice fiscale e la documentazione in cui si diceva che Azul è un maschio. Alla richiesta di una motivazione si sono limitati a dire che Azul ha un genere ed è maschio. Senza dare ulteriori spiegazioni.
Se alcuni stati riconoscono la possibilità di avere documenti non binary, il governo federale non riconosce questa possibilità. Gli adulti possono correggere il loro genere sui passaporti, mettendo maschile o femminile, ma non possono far scrivere di essere non binari. Il National Center for Transgender Equality sta lavorando con i genitori di Azul per risolvere la questione. «Il governo federale dovrebbe rispettare il diritto della famiglia di decidere come crescere loro figlio, di scegliere come loro figlio dovrà essere visto dal mondo e come condividere questa informazione», ha detto Gillian Branstetter del National Center for Trans equality.
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