Da ormai divere settimane è cominciata la campagna vaccinale per contrastare il covd-19, anche in Italia. Le Regioni e le Asl stanno somministrando i vaccini dividendo la popolazione in categorie per stabilire le priorità. E, per questo, si parla molto di categorie più vulnerabili. La Asl 5 della Liguria, quella di La Spezia, cita anche categorie con “comportamenti a rischio”: omosessuali, tossicodipendenti e sex worker.
A denunciarlo su Facebook è Ferruccio Sansa, giornalista del Fatto Quotidiano, ex candidato alla presidenza della Regione Liguria e ora consigliere regionale.
“Un nostro amico ha chiesto all’Asl5 spezzina un modulo per accedere alla vaccinazione covid-19 – scrive Sansa -. Nel documento che gli è stato fornito vengono elencate 30 categorie di persone. Tra i soggetti con “comportamenti a rischio”, al punto numero 10, sono stati inseriti anche gli omosessuali insieme a tossicodipendenti e ai “soggetti dediti alla prostituzione”.”
“Ci augureremmo che fosse un fake – prosegue -. Per questo abbiamo cercato di chiedere informazioni all’Asl5: dopo 13 telefonate senza risposta, compresi l’ufficio relazioni con il pubblico e il servizio covid-19, finalmente l’ufficio igiene pubblica e vaccinazioni ci ha risposto: “Sì, conosciamo quel foglio, ma l’ha fatto un altro ufficio”. Chiediamo alla Regione, ad Alisa e all’Asl5 come sia stato possibile inserire, senza la benché minima evidenza scientifica, l’essere omosessuali nelle categorie di comportamenti a rischio”.
Naturalmente, il modulo è finito al centro di una bufera mediatica come esempio dell’ennesima discriminazione contro le persone omosessuali, perfino mentre tutto il mondo lotta contro una pandemia.
“Un chiaro errore, lo riconosciamo, per cui possiamo solo scusarci, – ha dichiarato a Repubblica il direttore della Asl Paolo Cavagnaro – ma stiamo anche tentando di spiegarci”. Cavagnaro sostiene che potrebbe anche trattarsi di un fake, ma che comunque la Asl sta cercando di capire da dove arriva il modulo incriminato.
Tra le ipotesi, anche quella secondo cui sarebbe stato utilizzato “un vecchio documento usato per le donazioni di sangue, quando ancora l’omosessualità era indicata tra i comportamenti a rischio”, riporta ancora Repubblica.
Certo, verrebbe da chiedersi com’è possibile che nel 2021 circolino ancora quei moduli in una Asl del nostro Paese.
Condanna unanime dell’opposizione in Regione Liguria, ma sulla vicenda si è espressa anche la Regione tramite la propria pagina Facebook ufficiale. “Regione Liguria stigmatizza e condanna fermamente quanto accaduto nella Asl5, in relazione al modulo per accedere alla vaccinazione anti Covid-19 – si legge nel post -. Trattandosi di un errore inaccettabile e discriminatorio, Regione Liguria attiverà le procedure di indagine amministrativa per verificare le responsabilità e adottare i necessari provvedimenti. L’azienda sanitaria si scusa a nome dell’intera sanità ligure con tutti i cittadini che si siano sentiti offesi”.
Per la senatrice Monica Cirinnà, responsabile Diritti del Pd, “si tratta di una grave violazione della dignità personale, ed è il segno di una cultura ancora troppo diffusa che tende a stigmatizzare l’omosessualità”. “Aggiungo che se anche si trattasse di una svista o di un errore, il fatto non sarebbe meno grave – precisa -, in quanto spia di una grave banalizzazione di aspetti intimi e fondamentali della personalità. Per questo, è mia intenzione presentare una interrogazione al futuro Ministro della Salute, per ottenere chiarimenti su questo episodio e su eventuali prassi analoghe”.
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