Mancano 15 giorni al “Il Congresso Mondiale delle Famiglie”. La manifestazione cattolica fondamentalista che si terrà a Verona per condannare omosessualità, aborto, diritti delle donne, pornografia e promuovere il nazionalismo. “Sarà patrocinata dalla Presidenza del Consiglio?”.
La domanda di giornalisti e associazioni per i diritti, aleggia e nel silenzio ristagna soprattutto sulle teste del Movimento Cinque stelle. Solo ieri dalle colonne de La Repubblica arrivava la smentita secca del sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alle Pari opportunità, Vincenzo Spadafora: «Il segretario generale di Palazzo Chigi ha chiuso un’istruttoria importante e ha chiesto al dipartimento dell’Editoria e a quello della Famiglia di ritirare il patrocinio. Sono stato tra i primi a segnalare il problema».
Istruttoria chiusa. Ritiro. Sono parole semplici. Poi è partita la giostra della politichetta, Smentite e controsmentite. La prima è una veline, lasciata scivolare dentro le agenzie stampa da non precise “fonti del ministero della Famiglia”. Si legge: “Non risulta alcuna richiesta di revoca del patrocinio della Presidenza del Consiglio al World Congress of Families di Verona”.
In serata i vicepremier Luigi Di Maio, ospite di Giovanni Floris su La7, sposta le dichiarazioni di Spadafora dal “ritiro” del patrocinio, alla assenza totale di richiesta: «A me risulta che non sia neanche stata inoltrata la domanda di patrocinio». Non risulta dice sorridente Di Maio.
«Non credo ci sia stato il patrocinio della Presidenza del Consiglio» fa eco la ministra della Salute, Giulia Grillo. Così il M5s ha ridotto il patrocinio a un’ipotesi ma si sa che in certi casi le ipotesi hanno il peso di un sospiro, quello che serve per prendere tempo, difatti sul sito ufficiale del Congresso delle Famiglie il simbolo della Presidenza del Consiglio dei Ministri resta, intangibile.
I tempi dell’ampolla, il fiume Po divino, la secessione, il sole delle alpi. L’ epica della Padania inventata dal nulla si è smaterializzata. Adesso troviamo rosari, vangeli, difesa “di un padre e una madre”. Proprio per questo il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini sarà presente a Verona insieme al ministro della Famiglia Lorenzo Fontana e il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti. Lo ha confermato Salvini stesso oggi rispondendo con un seccato “si'” ai cronisti a margine di una conferenza stampa alla Camera.
Il M5s cerca di prendere nettissime distanze dal Congresso, lo fa in maniera rocambolesca, impacciata. È stato ieri il capo, Luigi di Maio a dettare la linea proprio su La7: «Più che destra sono degli sfigati».
Un tentativo un po’ goffo per minimizzare quello che Human Right Watch ha definito senza mezzi termini: “La più influente organizzazione americana esportatrice di odio”.
Di Maio ha continuato: «Quella visione della donna sostanzialmente mero “angelo del focolare” non rappresenta niente della cultura del M5s. Chi vuole tornare indietro ne risponderà alla storia, neanche agli elettori». Il tutto corredato da un messaggio indirizzato al ministro leghista della Famiglia che «se va a quel congresso non va a rappresentare il governo ma la sua forza politica».
A seguire il capo del movimento Giulia Grillo: “Non parteciperò, mi sembra una cosa piuttosto ideologicamente caratterizzata e non mi piacciono le ghettizzazioni”. Così, rispondendo ad una domanda dei giornalisti, la ministra della Salute a margine della presentazione della Settimana nazionale per la prevenzione oncologica promossa dalla Lilt, da Verona ha preso le distanze: “Non sono entrata nei dettagli di questa vicenda – ha detto Grillo – ma a me questa caratterizzazione ideologica che tende a ghettizzare un’altra parte dei cittadini non piace. Sono a favore della valorizzazione della famiglia come strumento di affettività e sono una fan accanita della famiglia ma – ha precisato – non deve essere un momento di ghettizzazione, umiliazione o stigmatizzazione di persone che hanno delle diversità“. Da questo punto di vista, ha concluso, “sono totalmente distante e mi sembra una manifestazione fortemente ideologizzata”.
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