Tolto, dopo la diffida ufficiale, il logo della Presidenza del Consiglio dei ministri dal sito del Congresso delle Famiglie di Verona, la vicenda sembrava conclusa. Invece, poche ore dopo, è apparso prima il patrocinio della Regione Friuli Venezia Giulia e poi quello del Ministero per la famiglia e le disabilità, quello di Fontana.
Il braccio di ferro tra Conte e il suo ministro senza portafoglio, dunque, continua.
Come già spiegato in precedenza, però, i ministeri senza portafoglio ricadono direttamente sotto la Presidenza del Consiglio e non possono dare patrocini senza il nulla osta finale proprio della Presidenza.
Basta andare sulla pagina dedicata, sul sito del Governo, per capire come funziona.
“Le richieste di patrocinio inoltrate ai Ministeri e ai Ministri senza portafoglio e trasmesse da quest’ultimi alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per il rilascio del nulla osta di cui alla Circolare UCE 000901 P-2.11.1.2 del 16/02/2010 – si legge -, dovranno essere corredate da un motivato parere e di ogni utile notizia sulla natura dell’iniziativa e sulla serietà degli organizzatori almeno nelle materie di competenza”.
“Al termine dell’istruttoria la Presidenza del Consiglio dei Ministri comunica – esclusivamente per iscritto – l’eventuale concessione del patrocinio ed il proprio nulla osta ai Ministeri ed ai Ministri senza Portafoglio che ne hanno fatto richiesta” conclude il testo.
Stando alle dichiarazioni di Conte, però, il patrocinio non è stato concesso quindi Fontana non potrebbe dare la sua benedizione all’assise di Verona. Dopo giorni di tira e molla, quest’ultima mossa del ministro per la Famiglia appare come un’ultima forzatura e un vero e proprio sgarbo a premier. Fontana sarà a Verona non a titolo personale, ma come ministro e, quindi, rappresentando il Governo. Con buona pace di Conte.
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