Torna l’estate arcobaleno in Sicilia sud orientale, nella Val di Noto. Con un appuntamento che è ormai tradizionale in questo periodo dell’anno. Domani, sabato 30 luglio, prenderà il via il consueto Giacinto Festival – Nature Lgbt. A coordinare e dirigere il tutto, l’attore Luigi Tabita. Quest’anno il focus dell’evento sarà centrato sulla figura di Pierpaolo Pasolini, di cui si celebra il centenario dalla nascita. E non solo: a ravvivare la scena netina, la presenza – tra altri e altre ospiti – sia di Costantino della Gherardesca, sia di Porpora Marcasciano.
E anche per questa edizione, nelle due giornate – il festival si concluderà domenica 31 luglio – troveremo diversi appuntamenti culturali, dalle mostre ai documentari, dai dibattiti al confronto con le Associazioni LGBT+. L’apertura si terrà nei bassi di Palazzo Ducezio dove ci sarà l’inaugurazione della mostra Second life- rinascita, di Oreste Monaco. Il resto della kermesse, invece, si svolgerà a Cortile del Convitto delle Arti, dove assisteremo anche alla presentazione del film su Porpora Marcasciano e dove è assicurata la presenza delle Karma B. Il programma completo, insieme al resto degli ospiti, si può consultare sulla pagina Facebook dell’evento.
Se la Val di Noto si colora di arcobaleno di viola, invece, si colora il piccolo borgo di Monte Urano, nelle Marche. Qui si terrà il FəmFest. Un’iniziativa, sempre prevista per il 30 e 31 luglio, nata dalla creatività da Common Bubble, «associazione no profit rivolta allo sviluppo culturale e professionale del territorio per la rigenerazione urbana, sociale, artistica e tecnica della comunità locale». Secondo la volontà delle organizzatrici, il festival nasce dall’esigenza di portare nella provincia più profonda argomenti e tematiche a sfondo femminista.
Un programma molto ricco, quello previsto, che va dal linguaggio inclusivo alla violenza di genere, dalle identità di genere non conformi al consenso nell’agito sessuale. Un incontro con attiviste femministe, collettivi e con attivistə non binari e transgender, in cui si discuterà e si toccheranno temi cruciali che negli ultimi anni hanno popolato – e spesso male – le cronache politiche, a cominciare dalle riflessioni sull’identità di genere.
Un festival per altro, quest’ultimo, che non è piaciuto al parroco locale. Ma le attiviste non si sono lasciate scoraggiare e l’evento si terrà, nonostante le polemiche di chi vedeva come “irrispettoso” un festival transfemminista a pochi passi da un edificio sacro. «Con questo festival vogliamo promuovere un altro tipo di femminismo, il transfemminismo, una lotta che include le voci delle persone trans e non binarie. Riteniamo, infatti, che la liberazione dall’oppressione di queste identità sia inevitabilmente legata alla liberazione di tuttə» si legge nel comunicato ufficiale dell’evento. Per informazioni e per i costi dei biglietti, si può consultare il sito dell’evento.
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