Arci nazionale incontra Povia per il concerto negato ed è bufera sul web

Tra le notizie di questa estate, già troppo calda, destinate a cadere nel dimenticatoio doveva esserci quella di un concerto che Povia avrebbe dovuto fare ad un circolo Arci di Pisa e che poi, giustamente, non ha mai avuto luogo. L’evento era stato organizzato, all’ombra della torre pendente, senza sapere chi fosse in realtà l’autore di Luca era gay e co-protagonista del tour dell’avvocato Amato contro il “gender”. I soci, per fortuna, se ne sono accorti e hanno scritto al presidente del circolo di Pisanello: l’evento è stato quindi annullato, per incompatibilità di valori. E quindi la cosa poteva serenamente chiudersi lì. E invece…

Il concerto annullato e la reazione di Povia

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La pagina di Arci nazionale con la foto di Povia

Povia, ovviamente, non ha gradito e si è sfogato così su Facebook (mi scuso in anticipo per l’uso di punteggiatura e del maiuscolo): «Cari Arci nazionale ArciLesbica Nazionale Arcigay e ArciTutto, il vostro Povia vi parla dicendovi che i veri nemici di voi stessi siete voi. Invece di perdere tempo con me (che potrei attraverso la musica darvi qualche informazione valida), ve la prendete per? Luca era gay? Perchè canto che non mi piace che 2 gay crescano un figlio o lo comprino come ha fatto Nichi Vendola sfruttando 2 donne? O perchè canto che i bambini devono crescere con figura materna e paterna?». Uno sfogo, insomma, che non lascia spazio a molti dubbi – qualora ce ne fossero – sul suo pensiero in merito alle persone Lgbt.

Gli insulti ai dirigenti dell’Arci

Ma il cantante va oltre, insultando gli stessi militanti dell’Arci, sia a livello nazionale sia a livello locale: «Questa è natura oggettiva e ragione umana. Anche la vostra testa esce dall’incontro di un uomo e una donna, ma capisco che ci sono teste e grandissime ‘teste’. O vogliamo continuare ad usare la scusa dell’AMMOREEE&LOVISLOV&PISELLOVE-UOMOFOBBIA? Ma non siete per la libera espressione e democrazia? SERVI DORMIENTI». Sarebbe bastato ignorarlo o puntualizzare, attraverso un comunicato ufficiale, le ragioni per cui non tutti gli eventi possono essere ospitati nei circoli che aderiscono al circuito dell’associazione. Invece le cose sono andate un po’ diversamente.

L’Arci nazionale incontra Povia: la reazione sul web

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Manifesto dell’incontro contro il “gender” ospitato in un circolo Arci

Come si può vedere nella pagina Facebook dell’Arci nazionale, troviamo una fotografia di Povia stesso con la seguente didascalia: «L’Arci incontra Giuseppe Povia nella sede nazionale a Roma per ascoltarlo e confrontarsi a seguito del mancato concerto in un circolo Arci e del video realizzato dal cantante in cui chiama in causa l’Arci nazionale». Nessun dettaglio su cosa Arci abbia detto a Povia. Il che ha lasciato possibilità agli utenti del social network di soffermarsi solo sul fatto che il cantante sia stato accolto nella sede nazionale dell’associazione.

L’incontro ha subito acceso una vibrante polemica. Diversi sono i simpatizzanti e attivisti che si dichiarano delusi. Pietro commenta: «Io mi chiedo in realtà, quale circolo arci abbia avuto la scellerata idea di organizzare un suo concerto». Nicola, dal canto suo, si domanda: «Ma una volta tra i nostri valori non c’era l’antifascismo?». Eppure pare che non sia la prima volta che un circolo Arci ospiti personaggi o iniziative contro le persone Lgbt. Un’altra attivista, Margherita, lamenta che nel suo circolo sia stata ospitata un’iniziativa contro il “gender”. Cosa che pare sia effettivamente avvenuta.

Offesa l’intera comunità Lgbt

Luca Trentini, attivista di Arcigay, forse meglio di tutti esprime il senso di incredulità e di costernazione rispetto all’episodio: «Sono un tesserato Arci e sono gay. Se uno reputa che io sia un malato da curare non si dialoga con lui. Mancano i presupposti. Dovrebbe essere ben chiaro ad una associazione come Arci. Mi spiace davvero. Non mi avete rappresentato e avete ferito la mia dignità e quella della mia famiglia. Ne sono davvero molto deluso». Il tenore degli altri commenti non va molto lontano da questo sentimento collettivo di incredulità e sfiducia. Spiace, insomma, che su un’associazione ritenuta tradizionalmente amica al popolo arcobaleno cadano ombre sulla capacità di gestire situazioni del genere.

Arci nazionale: “Garantita la libertà di opinione”

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Povia contro lo ius soli

Arci nazionale, intanto, cerca di placare gli animi, in quella che però appare come un’operazione volta a minimizzare la gravità della cosa e appellandosi – nelle varie risposte agli utenti – alla libertà di opinione. Eppure non dovrebbe essere difficile: se gestisco una realtà che ha tra i suoi valori antifascismo, antirazzismo, uguaglianza, ecc, e arriva un personaggio pubblico che nel suo pensiero esprime sentimenti xenofobi o omofobi, dovrebbe essere naturale rigettare qualsiasi proposta di collaborazione, proprio perché tradisce la mission della realtà in cui opero. Dargli pubblica udienza, a qualunque titolo, significa riconoscerne la valenza pubblica, con tutto ciò che rappresenta.

Dare agibilità politica al pensiero omofobo

Con quella condivisione Arci nazionale ha di fatto insultato un’intera comunità: quella Lgbt. Sembra assurdo che si sacrifichi una vicinanza che dovrebbe essere politica, prima di tutto, per l’eccessivo amore verso il “politicamente corretto”: ricordiamo, infatti, che afferiscono al circuito Arci realtà come Arcigay e Arcilesbica (anche se a leggere Povia, alcune attiviste di quest’ultima associazione si saranno ritrovate nel suo pensiero contro l’omogenitorialità). Una cosa è la libertà di espressione e nessuno la nega: non risulta infatti che si impedisca al movimento omofobo e ai suoi supporter di esprimere la loro opinione. Un’altra cosa è dare agibilità politica a quelle voci. Arci nazionale lo ha fatto. E poteva, anzi doveva, evitarlo.

Aggiornamento

Arci ha pubblicato una nota, nella tarda serata di ieri 4 luglio, con la quale prova a chiarire le cose. La riportiamo integralmente. “Volevamo solo precisare che l’incontro che abbiamo tenuto oggi aveva come oggetto l’annullamento di un concerto da parte di un circolo Arci e la difesa contro una campagna di offese contro di noi. Lo scopo non era certo quello di condividere tesi che, come è noto, non ci appartengono e che abbiamo contrastato anche in questa occasione”.

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