Ormai è tutto pronto per la manifestazione “Ora diritti alla meta”: l’appuntamento è per il 5 marzo alle ore 15 a Piazza del Popolo, conduttrice d’eccellenza Giulia Innocenzi. Con lei, sul palco, anche Paola Turci e Emma Marrone.
“Ribadiremo con forza la nostra indignazione per le promesse mancate e per quei toni della politica che hanno portato all’isolamento dei nostri bambini – ha affermato Marilena Grassadonia, Presidente di Famiglie Arcobaleno, a margine della conferenza stampa di ieri pomeriggio -. E tutto il movimento LGBT non ci hai mai lasciati soli; le associazioni in questo periodo difficile ci sono state vicine con un forte senso di responsabilità”. “Prendiamo atto di quel poco che la politica ci ha ‘concesso’ – ha continuato Grassadonia – e auspichiamo che l’iter alla Camera si concluda rapidamente. È chiaro che non possiamo ritenerci soddisfatti, in quanto è inaccettabile che i bambini, la parte più debole della cittadinanza, siano stati stralciati da questa legge”.
Sarà una piazza di speranza, oltre che di indignazione: una piazza che prende atto delle dichiarazioni della politica e dei giochi al ribasso, ma che cerca comunque di andare oltre, per raggiungere la meta desiderata, la piena uguaglianza. “L’iter parlamentare è qualcosa che va distinto dagli obiettivi di questa piazza – ha spiegato Lucia Caponera di Arcilesbica – che vuole rilanciare una nuova stagione di lotte e rivendicazioni, senza dover inseguire l’agenda politica”. Le ha fatto eco Gabriele Piazzoni, segretario nazionale di Arcigay: “La legge approvata in Senato è per noi un punto di partenza, non un punto di arrivo”.
“La giornata di domani sarà un grande incontro intergenerazionale, una possibilità – ha aggiunto Mario Colamarino, Presidente del Circolo Mario Mieli – per mostrare a chi oggi ha 20 anni un orizzonte in cui la genitorialità abbia spazio e per rilanciare un grande lavoro culturale, così da costruire nuovi valori condivisi di libertà e liberazione”.
Quella di domani sarà una giornata che ha tutti i presupposti per rimanere alla storia: uno spazio nato dallo sforzo unitario delle più importanti realtà del movimento LGBT, ideato come piazza comune di confronto proiettato verso il futuro; un luogo in cui troveranno spazio anche i tanti eterosessuali sensibili al tema dei diritti civili e i movimenti studenteschi che da sempre appoggiano la gay community nella battaglia per i diritti. Tra le adesioni, infatti, si contano anche Amnesty International, la CGIL, l’UAAR e l’Arci.
Chi non sarà in piazza del Popolo domani, potrà seguire la manifetazione attraverso i nostri canali social su Facebook e Twitter.
Ti è piaciuto l’articolo? Seguici su Facebook e Twitter: