In occasione della Giornata di lotta all’Aids, l’Istituto Superiore di Sanità ha rilasciato i dati dell’ultimo anno sulla situazione in Italia.
«Nel 2021, le nuove diagnosi di infezione da HIV sono state 1.770» si legge nel comunicato ufficiale «pari a tre nuovi casi per 100.000 residenti». La notizia sembra essere positiva: «Un’incidenza che pone il nostro Paese al di sotto della media osservata tra gli Stati dell’Unione Europea (4,3 nuovi casi per 100.000)». Ma ciò non deve di certo far abbassare il livello di guardia: non solo perché «l’infezione risulta più diffusa tra i maschi, nella fascia di età 30-39 anni ed è attribuibile per oltre l’80% dei casi ai rapporti sessuali», ma anche perché «ancora in troppi (63%) scoprono l’infezione quando questa è in fase avanzata».
Giornata di lotta all’Aids: un trend in costante discesa, ma…
Sempre l’ISS fa notare quanto segue: «L’incidenza segue un trend in costante discesa: dal 2012, infatti (da quando la sorveglianza ha copertura nazionale), si osserva una diminuzione delle nuove diagnosi di HIV, più evidente dal 2018, con un declino ulteriore negli ultimi due anni, per tutte le modalità di trasmissione. Va detto, tuttavia, che i dati relativi al 2020 e al 2021 hanno risentito dell’emergenza Covid-19 che potrebbe aver comportato una sottodiagnosi e/o una sottonotifica». Insomma, bisogna rimanere vigili e non sottovalutare il rischio di contagio, attraverso un’opportuna prevenzione.
CCO Mario Mieli: l’importanza di diagnosi tempestiva
Nonostante i dati positivi, ricorda il Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli, «non è però arrivato il momento di abbassare la guardia, soprattutto per le nuove generazioni che non hanno vissuto la fase critica della pandemia» si legge sulla pagina Facebook dell’associazione. Che ricorda: «Se oggi si può vivere una vita uguale a tutte le altre anche da persone con HIV, rimane sempre necessario raggiungere una diagnosi tempestiva». Il Circolo Mario Mieli invita perciò a fare i controlli. Anche presso la sua sede in cui si offre il servizio di test rapidi.
Dall’uso del preservativo all’implementazione della prep: la campagna di Arcigay
Prevenzione che si può portare avanti attraverso l’uso del preservativo. Ma non solo: anche l’accesso alla prep risulta una valida soluzione per contrastare l’Hiv. In tal senso si colloca la campagna di Arcigay, che ha rilasciato una serie di card informative sulla profilassi pre-esposizione. L’associazione ricorda che in Italia ancora sono molti i passi da fare, in questa direzione. E che laddove la prep è a pieno regime, si è assistito a un drastico calo dei contagi. Ragion per cui è importante che questo strumento sia a disposizione della comunità, in modo gratuito, anche per raggiungere quelle fasce economicamente più fragili: al momento questa profilassi, infatti, è a carico di chi vi accede.