“Le 120 giornate di Sodoma, ovvero la scuola del libertinaggio” il romanzo scritto dal Marchese de Sade nel 1785 in cui l’autore racconta di un gruppo di aristocratici che, rinchiusi in un castello, si dedicano a orge e perversioni di ogni genere è ufficialmente bene nazionale francese. Lo ha deciso il governo guidato da Macron.
Nel romanzo Sade illustra 600 tipi di piaceri elencati in 150 storie che vanno dalle passioni semplici, a quelle doppie, a quelle criminali fino a quelle omicide. Tra le “passioni” troviamo la zoofilia, gli stupri, le flagellazioni, gli incesti fino alle mutilazioni e a pratiche che portano alla morte. Il riconoscimento come bene nazionale farà sì che il rotolo su cui è scritta l’opera, lungo 12 metri, non potrà uscire dalla Francia per i prossimi 30 mesi.
Essendo in corso un’asta, in questi mesi il governo proverà ad acquistarlo. Il manoscritto è stato assicurato dal gruppo Lloyds per un valore di 12 milioni di euro. Il Marchese De Sade lo scrisse in un unico foglio di carta realizzato incollando fra loro diverse pagine, per poterlo nascondere durante la detenzione alla Bastiglia e lo perse mentre veniva trasferito in un manicomio 10 giorni prima della dello scoppio della Rivoluzione Francese.
Le sue controverse opere, note in tutto il mondo, rimasero censurate e, quindi, non pubblicate in Francia fino al ‘900. Lo stesso autore definì Le 120 giornate di Sodoma come “racconto più impuro che mai sia stato fatto da che il mondo è il mondo”. Al romanzo si ispira il celebre film di Pier Paolo Pasolini “Salò o le 120 giornate di Sodoma” i cui protagonisti sono, però quattro rappresentati dei poteri della Repubblica di Salò.
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