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I 5 libri Lgbt+ di luglio da portar con sé in vacanza, ecco la nostra selezione

E siamo arrivatə a luglio e avrete già finito la scorta di libri Lgbt+ che vi abbiamo consigliato qualche settimana fa. Ma niente paura, Gaypost.it fa molta attenzione alle pubblicazioni – tra “stagionate” e nuovissime – che possono farvi compagnia sotto l’ombrellone o lungo un sentiero di montagna. O in un pomeriggio di città, anche. E a questa tornata, per venire incontro alle esigenze di un pubblico sempre più ampio e variegato, consiglieremo cinque titoli, tra saggistica, graphic novel, umorismo e molto altro ancora. Siete prontə? Benissimo, andiamo.

Maya De Leo, Queer – Storia culturale della comunità LGBT+

Non poteva mancare questo titolo. Il volume di Maya De Leo, Queer – Storia culturale della comunità LGBT+ (edito da Einaudi) è una perla rara e preziosa. Non solo per la chiarezza espositiva, che ti porta a divorare le pagine – la cui densità intellettuale lascia emergere un ingente lavoro di ricerca – ma anche perché ha un grande merito, questo saggio: colmare un vuoto. Il vuoto di una perdita di memoria collettiva che, in tempi siffatti, è un lusso che la nostra comunità non può e non deve permettersi. Abbiamo una storia. Maya De Leo ha il merito di aver riempito quel vuoto.

Una riappropriazione di uno spazio-tempo, il suo volume, che è narrazione prima di ogni altra cosa. Che parte dagli albori della nascita della nostra storia culturale – albori che affondano le loro radici nella seconda età moderna – e che arrivano a un presente che abbiamo imparato a conoscere, dalla crisi dell’hiv fino alle istanze del qui ed ora. Passando per Stonewall, ovviamente. Un libro, insomma, che non può non essere nella vostra biblioteca. E che può tenervi compagnia anche durante le vacanze. Caldamente consigliato.

Sally Ines, Matthew Taylor, Il genere è fluido?

E a proposito di riconquista di spazi e tempi. È il tempo in cui si sta discutendo della legge Zan, con tutti i problemi che l’iter parlamentare sta portando con sé. Lo spazio di agibilità politica, che si tenta di negare a dire il vero, è quello dell’identità di genere. Capitolo di un’architettura più complessa, che è quella dell’identità sessuale. Ed è questo il luogo – materiale e concettuale, al tempo stesso – in cui si gioca questa battaglia. Per comprendere meglio cosa si intende per identità e soprattutto per genere, può essere d’aiuto il libro di Sally Hines e Matthew Taylor, Il genere è fluido? (pubblicato da Nutrimenti).

«Quando nasciamo, siamo tutti assegnati a un genere biologico sulla base della nostra anatomia fisica» leggiamo nella scheda di presentazione dell’opera. «Ma perché alcune persone sperimentano una forte dissonanza fra il loro sesso biologico e la loro identità interiore? Il genere è quello che siamo o quello che facciamo? La nostra espressione di genere è innata o si sviluppa mentre cresciamo? I tradizionali ruoli binari maschio/femmina sono rilevanti in un mondo sempre più fluido e flessibile? Questo libro, acuto e stimolante, valuta le connessioni fra genere, psicologia, cultura e sessualità e rivela come gli atteggiamenti individuali e sociali si siano evoluti nel corso dei secoli». Interessante.

Alessandro Fullin, Marco Barbieri, Il cimitero delle argonaute

Volete ridere? E volete anche lasciar indugiare i pensieri, in una riflessione che – in mezzo alla verve comica – arriva come una carezza? La nuova fatica letteraria di Alessandro Fullin e Marco Barbieri fa al caso vostro. Stiamo parlando de Il cimitero delle Argonaute (edito da Voglino Editrice), un testo di letteratura teatrale che coniuga leggerezza e cultura attraverso la narrazione dei due autori, che abbiamo già imparato ad amare in passato, tra libri e palcoscenico.

«Questo libro è un falso storico» leggiamo nella scheda di presentazione, «frutto di una diabolica ironia. Nell’ingannevole prefazione, infatti, i due autori parlano di un ritrovamento archeologico incredibile ma mai avvenuto: un centinaio di epitaffi scritti da donne romane sepolte in un mitico quanto improbabile cimitero esclusivamente femminile». Espediente già percorso da Fullin, in uno dei suoi personaggi più riusciti, con il (falso) ritrovamento della stele di Tusconala. «Il cimitero delle Argonaute» apprendiamo ancora «è una raccolta di parole di marmo, tristi o allegrissime, aperta ai venti, alla pioggia che ieri come oggi commuove, diverte, parla».

Mike Curato, Flamer

E poi c’è l’adolescenza. Il cui sapore non è dolce, contrariamente alla narrazione che se ne fa. Soprattutto se sei cicciottello e gay. No, l’adolescenza può somigliare – semmai – alla promessa di quel sapore. Come un frutto che matura. Ed è questo il sottotesto di Flamer, la graphic novel di Mike Curato pubblicata da Tunué.

«Nell’estate tra le medie e le superiori, Aiden Navarro è al campo estivo: una vacanza di transizione. Tra nuovi amici e piccoli bulli, il protagonista si trova ad intraprendere il viaggio verso la scoperta della propria identità, l’accettazione della sua sessualità e i cambiamenti del suo corpo» apprendiamo dalla scheda di presentazione del libro. Il frutto, appunto, comincia a maturare. E c’è rivolta, consapevolezza, passione e rabbia. E tenerezza. Tutti ingredienti di quella dimensione che è, appunto, l’adolescenza.

«Il percorso verso il coming out diventa racconto introspettivo ed intenso, portato avanti con leggerezza ed umorismo». Così come è leggero il tocco di Curato nella creazione delle sue tavole. E quel fuoco ti sembra di sentirlo sulle guance, in una notte d’estate. Fino a perderti nei cieli stellati disegnati sopra i boschi. Poetico.

Uzodinma Iweala, Non parlare

Chiudiamo la nostra rassegna di libri con un titolo di Uzodinma Iweala, intitolato Non parlare (Nua Edizioni). Un romanzo che parla di diversità e dei conflitti che essa innesca all’interno del corpo sociale. Le differenze sono biglie che viaggiano a tutta velocità l’una contro l’altro, nello spazio dell’esistenza. Incontrandosi – e scontrandosi, inevitabilmente – producono attrito, forza e rumore. Ed è tutto ciò che troviamo in questo libro.

«Niru è il perfetto ragazzo americano» leggiamo dalla trama. «Cresciuto a Washington da una coppia di genitori molto presenti, frequenta con profitto un prestigioso liceo privato dove primeggia anche in ambito sportivo. Pronto a partire per Harvard in autunno, le sue prospettive sono radiose. Ma il ragazzo ha un segreto: è gay, una colpa gravissima agli occhi dei suoi genitori nigeriani e conservatori. Nessuno sa la verità a parte Meredith, sua migliore amica e figlia di due membri dell’élite cittadina, l’unica persona che sembra non giudicarlo».

E la storia di Meredith e Niru, le loro divergenze, le disattenzioni – incontro e scontro, no? – e il tentativo di recupero della loro amicizia è il leit motiv di una narrazione elegante e poetica.

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