I 6 stati Usa che vogliono legalizzare l’omofobia e la transfobia

Non basta l’estensione del matrimonio a tutte le coppie, anche a quelle omosessuali, per assicurarsi che le discriminazioni abbiano fine. Lo sanno bene i cittadini di alcuni stati degli Usa che, anche dopo l’introduzione del matrimonio egualitario, hanno approvato o stanno approvando leggi che consentono, appunto, di discriminare gay, lesbiche e transessuali. Nei giorni scorsi vi abbiamo parlato più volte del caso della Georgia dove una legge che tutelerebbe la libertà di culto e rischia di legalizzare l’omotransfobia, è alla firma del governatore. Lì già diverse aziende hanno annunciato che, se passasse la legge, andrebbero via dallo stato, mentre alcune hanno già provveduto a spostare la propria sede altrove. Ma non è l’unico caso.

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Kim Davis

Nei mesi corsi era balzata agli onori delle cronache Kim Davis, la funzionaria comunale che si era rifiutata più volte di avviare le pratiche per il matrimonio di una coppia gay. La signora è anche finita in carcere per qualche giorno perché la sua è a tutti gli effetti una violazione della legge in vigore. Il tutto è successo in Kentucky dove solo la settimana scorsa il Senato ha approvato con 22 voti a favore e 16 contrari una legge che crea “diritti protetti” e “attività protette”. In sostanza, qualsiasi azienda potrà rifiutarsi di offrire i propri servizi a persone che violano le convinzioni religiose di chi gestisce l’attività. La legge è ora al vaglio della Camera.

Il Kansans, invece, ha approvato lo Student Physical Privacy Act composto da due norme che vietano agli studenti e alle studentesse trans delle scuole pubbliche di usare il bagno corrispondente al genere scelto. La legge si estende anche alle università pubbliche e prevede una sanzione di 2.500 dollari ogni volta che uno studente o una studentessa usa il bagno opposto rispetto a quello del suo sesso di nascita.
Entrambe le norme stabiliscono, di fatto, che le persone trans rappresentano un pericolo per le altre. “Permettere agli studenti di usare spogliatoi, bagni e docce che sono riservati a studenti di sesso diverso creerà potenziale imbarazzo, vergogna e traumi psicologici agli studenti” recita la norma. La vergogna, l’imbarazzo e i traumi psicologici delle persone trans non hanno alcun peso.

Infine, il North Carolina dove da è stato approvato un provvedimento che impedisce alle autorità locali di emettere ordinanze che impediscano le discriminazioni sulla base dell’orientamento sessuale e l’identità di genere, di fatto azzerando i provvedimenti precedenti di segno decisamente opposto. Questo consentirà a negozianti, imprese e aziende di ogni genere di rifiutarsi di servire clienti gay, lesbiche o trans. Come se non bastasse, la norma prevede anche che le scuole e gli uffici pubblici rinforzino l’offerta di bagni rigidamente divisi tra maschi e femmine con ingressi limitati a persone identificate con il genere corretto per quel bagno come risulta dal certificato di nascita.
Leggi simili sono state approvate anche in South Dakota e Tennessee. Anche negli Usa, resta dunque ancora lungo il percorso da fare contro l’omofobia, anche di stato, verso l’uguaglianza reale e il rispetto dei diritti di tutti.

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