Le Famiglie Arcobaleno scendono di nuovo in piazza, anzi nelle piazze di 10 città. La tradizionale Festa delle famiglie che l’associazione celebra il 7 maggio in occasione dell’ “International Family Equality Day”, infatti, quest’anno si svolgerà in contemporanea a Barletta, a Ferrara, Firenze, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Terni, Torino e Verona.
Il lavoro che c’è da fare ancora
Le famiglie omogenitoriali, nell’ultimo anno e mezzo, sono state al centro della discussione politica e mediatica senza mai sottrarsi e continuano con la coraggiosa scelta di visibilità perché c’è ancora tanto lavoro da fare: nella società, certo, ma anche all’interno della nostra comunità. L’altra sera, ad esempio, ero al RED di Bologna per il concorso che eleggeva il reginetto della comunità gay bolognese, Mr Red appunto. Il vincitore (Alan, 26 anni, argentino), alla domanda “cosa ne pensi di due mamme o due papà” ha risposto: “Be’ vanno bene se c’è un sostegno psicologico per i figli” (ci tengo a precisare che questa risposta è stata data a votazioni concluse, dunque nessuna colpa può essere addebitata a organizzatori, giuria o pubblico che ha votato).
Questa risposta (in barba all’evidenza dei fatti e agli studi scientifici in materia) segna il passo di quanto lavoro bisogna fare ancora per fare conoscere le nostre famiglie, sfatare dubbi e pregiudizi, raccontare che i nostri figli stanno bene e confrontarsi con le altre famiglie. Raccontare dunque che tutte le famiglie sono speciali nella loro diversità e che, come recita bene lo slogan della Festa delle famiglie, “Ogni famiglia è una rivoluzione“.
Le parole di Marilena Grassadonia
Marilena Grassadonia, presidente di Famiglie Arcobaleno, ci spiega infatti che si tratta di “una rivoluzione che parte dal basso e che riguarda non solo noi, ma tutti gli italiani che sperimentano ogni giorno quanto sia vario e in continua mutazione il mondo delle famiglie”. La Festa del prossimo 7 maggio, secondo Grassadonia, sarà infatti “l’occasione per ribadire che ogni famiglia è unica e speciale a modo suo e che al centro di tutto rimane il benessere e la serenità dei bambini e delle bambine, serenità che passa anche dal riconoscimento giuridico dei loro diritti e dei loro affetti”.