Centoventuno femminicidi nel 2017, il 20 per cento in meno rispetto ai 150 dell’anno precedente, ma con una incidenza maggiore. A mettere nero su bianco i numeri di questo otto marzo è il numero speciale della rivista “Poliziamoderna” che la Polizia pubblica proprio in occasione della Giornata internazionale della donna. Secondo la Polizia, infatti, le vittime donne sono aumentate, in termini percentuali, dal 2007 ad oggi, passando dal 24 per cento al 34 per cento del totale.
L’81 per cento muore tra le mura domestiche
I dati impressionanti riguardano la natura dei femminicidi. Il 46 per cento delle donne è stata uccisa dal partner, mentre l’81 per cento degli omicidi di donne avviene dentro casa. E poi ci sono i numeri dello stalking. I casi di stalking denunciati nel 2017 riguardano donne per il 73,52 per cento dei casi, contro il 77 per cento del 2014. Di questi casi, nel 76 per cento l’autore del comportamento vessatorio è un ex partner. Aumentano, invece, i casi di stupro. Negli ultimi due anni le violenze sessuali sono state il 5 per cento in più. Nel 60 per cento dei casi a stuprare sono italiani e i luoghi in cui la violenza si consuma di più sono la strada o l’auto, ma una percentuale di stupri avvengono anche a scuola e nei luoghi di culto.
Il 31 per cento subisce violenza
L’Istat denuncia che nel corso della loro vita, il 31,5 per cento delle donne tra 16 e 70 anni ha subìto qualche forma di violenza fisica o sessuale.
“Va sottolineato come, in diversi recenti casi di violenza contro le donne – dichiara la vicepresidente di Amnesty International Italia Alba Bonetti in una nota diffusa ieri – l’indignazione e la solidarietà siano state intermittenti e spesso legate alla nazionalità della vittima e a quella del predatore. Tutti i casi di violenza contro le donne, oltre che essere puniti severamente e possibilmente essere prevenuti, dovrebbero essere condannati con fermezza e imparzialità”.
Le morti annunciate
L’ultimo caso di violenza reso noto dalle cronache, quello di Cisterna Latina, inoltre, ricorda un altro elemento ricorrente nelle storie di femminicidio.
L’ex moglie del carabiniere autore della strage, sopravvissuta per miracolo al contrario delle figlie, aveva più volte presentato esposti contro l’ex marito. I due si erano separati dopo una serie di maltrattamenti. Gli esposti, però, non hanno impedito a Capasso di uccidere le figlie e tentare di uccidere anche la moglie, prima di suicidarsi. Non è il primo caso di femminicidio in cui si scopre che la vittima aveva già denunciato le vessazioni del proprio carnefice.
Lo sciopero generale
Per queste e per molte altre ragioni, oggi le donne hanno indetto uno sciopero generale. “In oltre 70 paesi del mondo oggi le donne incrociano le braccia – si legge sulla pagina Facebook della rete Non Una di Meno -. Ci troverete nelle strade a scioperare da ogni attività lavorativa e di cura formale o informale, gratuita o retribuita. Vi aspettiamo in piazza per unire le tante voci del #MeToo nella forza collettiva del #Wetoogether !
Buon 8 marzo di Lotta!”.
In Italia sono previste 47 manifestazioni, da Palermo a Milano, da Catania a Torino. “La violenza maschile contro le donne si combatte con una trasformazione radicale della società – è l’appello di NUDM -. Scendiamo in strada ancora una volta in tutte le città con cortei, speaker’s corner, presidi, assemblee, manifestazioni creative”.
Qui l’elenco completo di tutti gli appuntamenti.