Lesioni multiple, ecchimosi e fratture al setto nasale: è questo quanto riporta il referto medico di Leonardo, un uomo di cinquantatré anni, che ha subito un’aggressione a stampo omofobico a Torino da un branco di balordi. È stata la vittima stessa ad aver denunciato l’accaduto, sui social in primis, poi ripreso da Gaynews.it: «Quando la provocazione deve scuotere le coscienze. Ho deciso di pubblicare la violenza, non abbassiamo la guardia» ha scritto, come riporta Repubblica: «Quando l’omofobia ti colpisce ma non ti spezza».
La dinamica dell’aggressione
La vittima è stata prima avvicinata con un pretesto e il branco ha chiesto a Leonardo se avesse una sigaretta. Ma appena l’uomo ha detto di non averne, è scattata l’aggressione: «Brutto ricchione ti ammazziamo» e quindi i calci e i pugni, oltre al furto del borsello e delle chiavi di casa. La cosa si è consumata l’altro ieri, proprio sotto casa. La prognosi è di trenta giorni oltre alle ferite e ai traumi riportati. Secondo quanto riporta il quotidiano, alcuni vicini avrebbero assistito alla scena, nella più totale indifferenza. Leonardo, inoltre, è affetto da una cardiopatia per cui è stato operato nei mesi scorsi.
La reazione della comunità Lgbt
La comunità Lgbt torinese, intanto, ha espresso vicinanza alla vittima e ha aspramente stigmatizzato l’aggressione: «Ho potuto parlare a lungo con lui, che ho trovato davvero molto provato sia fisicamente che moralmente», ha dichiarato Giziana Vetrano, coordinatrice del Torino Pride. Il coordinamento, per altro, si è reso subito operativo per fornire l’adeguata assistenza all’uomo, per quella che «si configura come emergenza sociale complessa», commenta ancora Vetrano. Francesca Puopolo, portavoce di Arcigay Torino, esprime la sua solidarietà a Leonardo, sottolineando la vigliaccheria – tipica del branco – che si cela in questo tipo di fatti.