Nelle ultime settimane vi abbiamo proposto una carrellata di candidati lgbt presenti nelle liste dei consigli comunali e dei municipi che si apprestano ad essere rinnovati con il voto di domenica 5 giugno (ricordiamo che si vota solo domenica, dalle 7.00 alle 23.00 e che bisogna recarsi al seggio con la propria scheda elettorale e un documento di identità). Per chiudere prima che cali il silenzio di 24 ore imposto dalla legge, vediamo quali sono le posizioni dei candidati a sindaco delle principali città. Sono state le associazioni lgbt locali o nazionali a contattare i candidati per conoscere quali politiche hanno in programma in tema di diritti civili, lotta all’omotransfobia, supporto al lavoro delle associazioni, prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili ecc.
A Torino, il circolo Arcigay Ottavio Mai ha ottenuto risposte da 71 candidati, tra consiglio comunale e circoscrizioni, oltre che dagli aspiranti al ruolo di primo cittadino o prima cittadina. Potete leggere le risposte di tutti i candidati qui, mentre di seguito vi proponiamo le risposte fornite da chi punta a Palazzo Civico.
Come si può vedere nel grafico qui di fianco, hanno risposto positivamente a tutte le domande di Arcigay Torino Giorgio Airaudo, Chiara Appendino (M5S) e Alessio Ariotto (Partito Comunista dei Lavoratori). Piero Fassino (Pd), sindaco uscente, ha risposto positivamente a tutte le domande tranne che a quella sulle adozioni, pur essendo favorevole all’affido. Contrario sia all’adozione che all’affido il candidato di Italia dei Valori Marco Cornelio Levi che non è favorevole nemmeno a inserire nella legge Mancino i termini “orientamento sessuale” e “identità di genere”, ovvero ad una legge contro l’omotransfobia. Aumentano le posizini contrarie per il candidato del centrodestra Roberto Rosso che ha risposto “no” a matrimonio, adozione e affido, ma si è detto favorevole ad una legge contro l’omotransfobia. Rosso ha anche rifiutato di impegnarsi sul fronte dell’antidiscriminazione a 360°, dell’accoglienza per i migranti e a proposito del Torino Pride. Potete leggere tutte le domande e vedere i grafici delle risposte di tutti i candidati cliccando qui.
Domande ai candidati sindaco sono sono state rivolte, su scala nazionale, anche da Anddos che da Torino ha raccolto le risposte anche di Osvaldo Napoli, candidato per Forza Italia. Napoli si è detto favorevole alle unioni civili, ma contrario all’equiparazione con il matrimonio e alle adozioni, incluse le stepchild adoption. Napoli ha garantito che si impegnerà per “promuovere un maggiore coordinamento” tra le associazioni che lavorano sul territorio “contro ogni forma di violenza e discriminazione sia essa politica, religiosa, sessuale o razziale”, mentre ha invocato la libertà di coscienza per quanto riguarda la sessualità consapevole.
Anddos ha raccolto anche le risposte di Sala candidato pe ril centrosinistra a Milano. Per Sala, Milano deve essere “tra le città più sviluppate e moderne d’Europa e del mondo” e questo vale anche “sul piano dei diritti” spiegando che intende proseguire la sulla strada già intrapresa dal suo predecessore Giuliano Pisapia. Sala ha anche dichiarato di voler aprire “uno sportello dedicato alla promozione dei diritti LGBTI; rafforzare la collaborazione con ed il sostegno all’AGEDO; investire in un piano di formazione del personale del Comune, per diffondere una educazione ai diritti”. Inoltre intende “portare avanti una lotta senza quartiere agli stereotipi in scuole, aziende, tra i giovani ed il personale educante. e il personale educante”.
Su Roma hanno risposto ad Anddos Roberto Giachetti (Pd) e Stefano Fassina (Sinistra Italiana – Sel) che hanno espresso le stesse posizioni che abbiamo già sentito esporre al Gay Village ieri sera.
Infine, ha risposto anche De Magistris che si candida fuori dagli schieramenti a proseguire la sua esperienza napoletana che ha preferito inviare una lettera. Nella missiva, De Magisris definisce “particolarmente cara, anche per formazione personale” la questione dell’uguaglianza dei cittadini. Per l’ex magistrato, la legge sulle unioni civili “non può ancora ritenersi un punto di arrivo soddisfacente”. Nella lettera, il candidato ribadisce quanto fatto finora in tema di diritti civili, ma anche di prevenzione delle MTS, come l’adesione al progetto Safebook sulla sessualità consapevole nelle scuole. “Mi piace pensare che Napoli, città con una tradizione millenaria di accoglienza e di convivenza, rappresenti nel Paese un modello all’avanguardia di comunità aperta – conclude -, che si arricchisce con l’ibridazione delle esperienze civili; plurale nei modelli di felicità e di esistenza, e in libero cammino verso l’eguaglianza di tutti i cittadini”.
Potete leggere le risposte integrali dei candidati al questionario di Anddos cliccando qui.