Riceviamo e pubblichiamo il comunicato di Anddos, appena giunto in redazione, dopo le dimissioni del direttore dell’Unar Franesco Spano.
Esprimiamo la più profonda indignazione per la vicenda che ha coinvolto Francesco Spano, direttore dell’UNAR, costretto alle dimissioni dopo il servizio andato in onda domenica 19 febbraio a “Le Iene”.
È importante ricordare che l’UNAR non finanzia associazioni ma progetti, che abbiano una valenza sociale contro le discriminazioni, e che non esiste passaggio di denaro da Anddos alle proprie affiliate e viceversa.
I soldi dei cittadini, quindi, non saranno usati per finanziare le attività dei circoli affiliati Anddos, che hanno piena autonomia giuridica.
Il progetto che Anddos ha presentato all’UNAR è finalizzato a sostenere e potenziare i Centri ascolto e antiviolenza Anddos (CAA), che forniscono assistenza psicologica, medica e legale gratuita a chi è vittima di discriminazioni o necessita di ascolto e informazioni sui temi della sessualità e della salute. Il progetto, realizzato in collaborazione con l’Università Sapienza di Roma e con l’associazione Wequal, annovera, tra le varie azioni, la formazione di operatori e operatrici di prima accoglienza per le diverse sedi CAA in tutto il territorio nazionale e un programma innovativo di auto-mutuo aiuto.
L’associazione rivendica con orgoglio l’attività dei propri circoli ricreativi, che ha permesso a intere generazioni di persone, omosessuali e non solo, di poter iniziare a vivere in serenità la propria identità, sperimentando anche la dimensione della sessualità in luoghi sicuri, al riparo da occhi giudicanti e dai rischi del web.
Abbiamo, altresì, da sempre contrastato ogni forma di prostituzione nei nostri circoli, come prova il nostro statuto, le circolari inviate ai circoli e i provvedimenti di espulsione di chi è stato sorpreso in questi eventi.
È grave che per il proprio orientamento sessuale una persona possa essere messa in discussione nella propria rettitudine e nella propria professionalità di dirigente della pubblica amministrazione, pur avendo svolto la propria mansione di lotta alle discriminazioni con serietà e imparzialità. L’unica accusa si restringe al fatto di aver inserito l’omofobia e le altre criticità legate alle persone Lgbti tra le priorità del proprio ufficio.
La famiglie sono tutte diverse. I diritti, invece, devono essere tutti uguali. E' questo il…
La notizia è di pochi minuti fa: Torino ospiterà l'Europride a giugno del 2027. Per…
Una bufala che sta circolando, durante queste Olimpiadi, è quella del “not a dude”. Stanno…
Ammetto che ieri guardavo un po’ distrattamente la cerimonia d’apertura delle Olimpiadi a Parigi. Sono…
Il comune di Catania nega la carriera alias alle persone transgender e non binarie della…
Ce lo ricordiamo tutti, Ignazio Marino, allora sindaco di Roma, che trascrive pubblicamente 16 matrimoni…