Non è la prima volta che succede, ma Andy Murray, campione di tennis e numero uno al mondo secondo il ranking dell’Association of Tennis Professionals , si conferma un atleta sensibile alla parità di genere nello sport. Quello che ha fatto il tennista questa mattina in conferenza stampa non è stato altro che correggere un giornalista. Appena dopo la sconfitta subita a Wimbledon per mano di Sam Querrey, Murray ha tenuto una conferenza stampa. Nel porgli una domanda, un cronista statunitense l’ha introdotta dicendo che Querrey è “il primo giocatore statunitense a raggiungere le semifinali dal 2009”.
“Il primo giocatore maschio” ha precisato Murray. Sorpreso, il giornalista ha chiesto di ripetere. “Giocatore maschio, giusto?” ha ribadito. Il cronista ha dovuto correggersi perché, effettivamente, prima di Quarrey altre due atlete, due donne, avevano raggiunto lo stesso traguardo: le sorelle Williams. Serena è già arrivata in semifinale quattro volte, infatti, e la sorella Venus si era classificata 24 ore prima di Querrey. Un dato che il cronista aveva omesso come se i traguardi raggiunti dalle donne fossero meno importanti di quelli degli uomini. Ecco il video della conferenza stampa, pubblicato su Twitter dalla BBC.
When @andy_murray corrects a journalist’s “casual sexism”https://t.co/u6z3lqf6H2 #Wimbledon pic.twitter.com/Jgj9tjifUd
— BBC News (UK) (@BBCNews) 13 luglio 2017
Quando si schierò con le coppie gay
La precisazione di Murray è stata molto bene accolta da fan e utenti dei social. Come dicevamo, però, non è la prima volta che l’atleta si esprime a favore dell’uguaglianza nel suo sport.
All’inizio di giugno la 74enne campionessa australiana Margaret Court aveva scatenato non poche polemiche dichiarando che “il tennis è uno sport pieno di lesbiche” e non certo con tono positivo. Solo la settimana prima aveva proposto di boicottare la collega Qantas perché si era schierata a favore del matrimonio egualitario. Infine, durante una trasmissione radiofonica di un’emittente cattolica Court aveva dichiarato: “Sono esseri umani e delle ricerche Usa hanno dimostrato che il 92 per cento di loro hanno subito una qualche forma di abuso, sessuale o psicologica, durante l’infanzia che le ha portate ad essere così”.
In quell’occasione Murray intervenne nella polemica dichiarando: “Non vedo come si possa provare disagio per delle coppie omosessuali che si sposano. Non vedo quale sia la differenza e comunque non deve interessare nessuno. Per quanto mi riguarda ognuno deve avere gli stessi diritti. Non sono per niente d’accordo con lei”.