Era, probabilmente, inevitabile. Da mesi lo scollamento tra la dirigenza nazionale e i circoli locali di Arcilesbica appare insanabile. Sul piano pubblico, da quando la segreteria ha preso posizione netta contro la gestazione per altri attaccando i padri gay e facendo sue posizioni di un certo femminismo.
L’ultimo atto di questo scollamento è stato la condivisione, sulla pagina Facebook dell’associazione, di un articolo palesemente contro le donne trans. A quella pubblicazione è seguito un duro scontro tutto interno alla comunità LGBT. Il MIT, la principale associazione di trans italiana, ha chiesto spiegazioni, il Circolo Mario Mieli di Roma che parlava di associazione ormai fuori dal movimento e Arcilesbica rincarava la dose parlando di “santa inqueerizione”.
Intanto, alla segreteria nazionale sono arrivati endorsement imbarazzanti, come quello delle Sentinelle in Piedi.
Ma la frattura maggiore è quella interna alla stessa associazione. Dopo la pubblicazione dell’articolo in questione, alcuni circoli locali avevano preso ufficialmente le distanze. Tra questi Arcilesbica Novara, solo per fare un nome.
Qualche ora fa, il dissenso ha preso forma ed è stato ufficializzato in una campagna. #UnaltrArcilesbica nasce infatti dagli stessi circoli che presero le distanze dalle posizioni espresse sulla gestazione per altri. Non a caso, il primo post che si legge sulla pagina Facebook della campagna è proprio quel comunicato stampa.
Uno stringato comunicato accompagna il lancio della campagna. “La Campagna #UnaltrArciLesbica – si legge – nasce dal forte e condiviso desiderio di buona parte delle socie ArciLesbica di prendere le distanze, al contempo, dalle modalità comunicative e dalle scelte unilaterali operate dall’attuale Segreteria Nazionale, nonché dalle parole di disprezzo e gli insulti che hanno caratterizzato l’ondata di violenza misogina e lesbofoba senza precedenti che ha investito i nostri canali social. La Pagina @unaltrArciLesbica si propone come spazio di diffusione della politica e della cultura lesbica e femminista”. Da una parte, dunque, i circoli si dissociano dalla segreteria nazionale, ma dall’altra anche dagli attacchi ricevuti dall’associazione dopo le polemiche scatenate proprio da quelle prese di posizione che hanno portato fino a questo punto.
Con un occhio al congresso, va da sé. Già anticipato per le fratture sulla questione gpa, è previsto per l’inizio di dicembre. Un appuntamento a cui, assicurano fonti interne, i circoli lavorano già da tempo senza alcuna intenzione di dare vita a scissioni. In attesa di quella data, si svilupperà la campagna di comunicazione appena lanciata.
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