Ieri abbiamo raccontato la storia di un’avvocata del team giuridico del Cassero LGBTI+ Center, storica associazione bolognese, che ha deciso di candidarsi con Alternativa per l’Italia, formazione nata dall’incontro tra Mario Adinolfi e Simone di Stefano. Entrambi, uno leader del “Popolo della Famiglia”, l’altro ex capo di Casa Pound, noti per la loro contrarietà a qualsiasi istanza arrivi dalla comunità LGBTQIA+. Un evidente controsenso, a essere generosi.
La risposta del Cassero
Intorno alle 19, poi, il Cassero ha pubblicato una nota ufficiale con la quale rende noto di avere allontanato l’avvocata dall’associazione. Ve la proponiamo integralmente:
“Abbiamo appreso questa mattina della scelta di Carlotta Toschi, una delle volontarie del nostro gruppo di consulenza legale Cassero Giuridico, di candidarsi alle prossime elezioni con Alternativa per l’Italia. La notizia ci ha colto di sorpresa, candidarsi con una lista appoggiata da Adinolfi (Popolo della Famiglia) e da Di Stefano (Casapound) significa infatti abbracciare posizioni politiche che negano non solo le nostre battaglie ma le nostre esistenze. Fatta presente la nostra posizione, Toschi, avvocata penalista di grande professionalità, ha proposto di autosospendersi fino alle elezioni. Ma, data la gravità della situazione, abbiamo scelto di interrompere definitivamente la nostra collaborazione”.
“Alternativa per l’Italia in antitesi con i nostri valori”
“Come circolo politico LGBTI+ antifascista e transfemminista e come centro che eroga servizi di supporto alla comunità sul territorio – prosegue la nota -, non tolleriamo qualunque forma di fascismo, razzismo, abilismo, omolesbobitransfobia, misoginia, grassofobia. I valori di Alternativa per l’Italia sono in aperta antitesi con tutto questo.
A nulla vale l’identificazione con la nostra comunità se non si condividono i valori di autodeterminazione e libertà che ne sono alla base”.