“Volevamo vedere la Cappella degli Scrovegni e le altre bellezze di Padova, ma non diamo soldi a chi ci discrimina”. Così Alessio Parodi ed Emanuele Bizzi, una coppia gay di Roma, spiegano a Gaypost.it la decisione di cambiare destinazione per le proprie vacanze.
Un paio di giorni fa, la coppia ha mandato una lettera all’ufficio del turismo di Padova, all’hotel NH (dove aveva prenotato una camera) e al circolo Arcigay Tralaltro per spiegare perché non andranno più in vacanza a Padova.
“Ho appreso con stupore e rammarico che le unioni civili a Padova vengono costituite gratuitamente solo il mercoledì mattina – si legge nella lettera scritta da Parodi -. Do i miei soldi solo a chi mi accetta, mi tutela, mi accoglie, e a chi si comporta bene con me”.
“Potendo io scegliere, qualora l’amministrazione comunale non rivedesse la sua decisione, mi troverò costretto a disdire la prenotazione già fatta presso l’NH Hotel di Padova, e andrò verso una città più aperta e libera, che accetti me ed il mio compagno per quello che siamo, una città dove i propri funzionari osservano la legge dello Stato e garantiscano pari diritti a tutti. È chiaro che non mi limiterò a questo: da oggi sconsiglierò a tutti i miei amici e conoscenti di andare per turismo a Padova. Spero vivamente di ottenere una risposta positiva da parte vostra, eliminando questa incivile discriminazione, e potendo permettere a me e al mio compagno di visitare la vostra bella città, sentendoci tutelati e accolti nel migliore dei modi“.
“Avevamo già prenotato – spiegano i due a Gaypost.it – quando abbiamo appreso la notizia della decisione del comune di Padova dal vostro sito. A quel punto ne abbiamo parlato e abbiamo deciso di inviare la lettera e disdire la prenotazione. Quando si va in vacanza in una città, si alimenta l’economia di quella città e in modi diversi si garantiscono introiti anche al comune (ad esempio con la tassa di soggiorno) e noi con questo gesto vogliamo mandare un messaggio chiaro a chi osteggia i nostri diritti“. “È, ovviamente, una forma di boicottaggio nei confronti dell’amministrazione, non dei padovani – ci tengono a precisare -, ma chiederemo anche ai nostri amici omosessuali o comunque sensibili alla questione dei diritti di non andare in vacanza a Padova“.
Parodi e Bizzi vogliono anche stimolare una reazione da parte degli operatori del turismo. “Vorremmo che chi lavora su quel territorio si rendesse conto che certe politiche danneggiano anche lui – spiegano – e che bisogna fare pressione sul comune perché cambi direzione e non attui politiche discriminatorie”.
La coppia non ha ancora deciso dove trascorrerà i giorni di novembre destinati a Padova, “di certo sceglieremo una destinazione inclusiva e rispettosa, che ci accolga senza discriminarci”, dicono e raccontano che sarebbero voluti andare in Austria, qualche tempo fa “ma eravamo disposti a rinunciare anche a quella vacanza, per via delle politiche contro i migranti che il governo austriaco stava paventando”.
Alla lettera di Alessio e Emanuele, pubblicata per intero sulla pagina Facebook del circolo Tralaltro, ha risposto solo l’NH Hotel spiegando che certo le decisioni del sindaco non dipendono da loro e che avrebbero accettato la disdetta della prenotazione senza trattenere nulla.
Dall’ufficio del turismo, invece, ad oggi non è giunta alcuna risposta.