L’ambasciatore dell’Unione europea in Tanzania è stato “richiamato per consultazioni”. O, almeno, questa è la versione ufficiale. Alcune fonti locali sostengono, invece, che il diplomatico sia stato invitato a lasciare a seguito delle sue denunce contro il governo per le violazioni dei diritti umani e civili.
Il governo tanzaniano -scrive il quotidiano nazionale The Citizen– nega di averlo espulso mentre, secondo il vice Charles Stuart che ne prende il posto, l’ambasciatore Roeland van de Geer “è stato richiamato in sede a Bruxelles per consultazioni a livello politico la prossima settimana sull’attualità in Tanzania”.
Dopo giorni di voci, sul caso è intervenuto anche il ministro degli Esteri, Augustine Mahiga, secondo il quale la decisione di lasciare il paese è stata presa dopo una “consultazione” fra le due parti e “valutata con attenzione”. Secondo Citizen, però, fonti “credibili” affermano che l’ambasciatore sia stato invitato a lasciare dal governo a causa di attriti politici: “Ci sono state controversie recenti fra le due parti su problemi di diritti umani, che hanno avuto risonanza sui media“, ha dichiarato una fonte diplomatica che ha chiesto di restare anonima.
La caccia ai gay
Per la comunità omosessuale, la situazione in Tanzania è sempre più critica. Il sesso tra uomini è illegale e, in generale, l’omosessualità è fortemente stigmatizzata all’interno della società. Ad aggravare la situazione si aggiungono le dichiarazioni di Paul Makonda, governatore della capitale economica della Tanzania, il quale ha annunciato la creazione di una squadra di sorveglianza il cui unico scopo sarà andare a “caccia” di gay: “Il mio team -ha annunciato Makonda- inizierà a mettere loro le mani addosso a partire da lunedì”.
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