Un otto marzo di lotta arrivato in anticipo per le donne brasiliane. Partito con la settimana del Carnevale, quando le festose parate di carri e danze sono state occasione per protestare contro il presidente di estrema destra Jair Bolsonaro, noto per le sue posizioni reazionarie.
Come racconta The Guardian, durante la sfilata di Cordao de Boitatà, a Rio de Jainero, un gruppo di donne in pantaloncini rosa e parrucche bionde si è presentato definendosi “Barbie fasciste”; le ragazze hanno raccontato che il loro look era una forma di protesta ironica contro il capo di Stato.
“Bolsonaro una minaccia per i nostri diritti”, ha denunciato una delle Barbie, Priscila Rangel, 33 anni. Quest’anno, dopo l’elezione di Bolsonaro, la rabbia politica e la satira hanno preso nuova forza durante il Carnevale, con le donne schierate in prima fila: hanno usato costumi, discorsi e canzoni per condannare e deridere il sessismo sbandierato dal presidente e dai suoi sostenitori.
La loro protesta è risuonata in tutto il Paese, dove – secondo la Inter-American Commission on Human Rights – solo da gennaio a oggi sono state uccise quattro donne ogni giorno.
Bolsonaro, ex militare in pensione, ha fatto più volte parlare di sé per uscite platealmente sessiste: in passato ha detto a Maria do Rosario Nunes, deputata di sinistra, che era “troppo brutta per essere violentata”.
Il figlio e deputato, Eduardo Bolsonaro, ha detto che le “donne di destra sono più belle di quelle di sinistra perché non mostrano il loro seno e non defecano in strada”.
Per condannare il Carnevale, dove è stato oggetto di scherni e invettive di ogni genere, Bolsonaro ha pubblicato pochi giorni fa un video hard di una “pioggia dorata” ripresa durante una delle parate di quartiere e che però gli si è ritorta contro, tra critiche e scherni.
“Non si può negare che abbia dato alle femministe più gas“, ha commentato Tatiana Castro, 32 anni, anche lei in strada contro il presidente.
“Quest’anno il Carnevale aveva una faccia completamente diversa“, ha notato Monica Benicio, compagna dell’attivista per i diritti della comunità Lgbt, Marielle Franco, uccisa a marzo a Rio. Tra adesivi, t-shirt e bandiere, il volto di Marielle ha sventolato in diversi cortei di quartiere. “Il movimento femminista brasiliano è uno dei più organizzati in America latina”, ha fatto notare Benicio, “vedere Marielle diventarne un simbolo è molto emozionante“.
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