Si può, e si deve, parlare di discriminazione e omofobia anche nelle scuole delle città di provincia, quelle considerate ad alto tasso di criminalità. A questo punta il progetto Net.Work che ieri è approdato al Liceo Gandhi di Casoria, in Campania.
A parlare con i ragazzi e le ragazze c’era Vanni Piccolo, attivista gay storico e primo preside di una scuola a dichiararsi omosessuale, e il sindaco Pasquale Fuccio che si era già speso nella vicenda di Francesco, il ragazzo cacciato di casa perché gay.
Le storie di omofobia, discusse a scuola
Durante l’incontro si è parlato proprio della vicenda di Francesco e di Giuseppe, il suo compagno.
Nel corso dell’incontro si sono affrontate varie problematiche: oltre a quella specifica di Francesco e del compagno Giuseppe, anche quella più generale circa la necessità di avviare un percorso per poter accogliere le persone lgbt vittime di discriminazione, oltre a mettere in campo sul territorio azioni culturali di contrasto all’omofobia, alla transfobia, al razzismo e a ogni forma di discriminazione.
“Uniti contro ogni discriminazione”
“Una giornata importantissima – afferma in una nota Antonello Sannino, presidente di Arcigay Napoli – che ha visto la reazione della Comunità di Casoria, della scuola e soprattutto dello Stato, uniti insieme contro ogni forma di discriminazione. Un territorio che già accoglie i migranti e che adesso, per voce del proprio Sindaco, pone le basi per una vera e propria forma di accoglienza verso la comunità lgbt”.
Il progetto Net.Work antidiscriminazione, voluto dal Ministero degli Interni con fondi della Comunità Europea con capofila Cidis, è sostenuto dalle Regioni Umbria, Puglia e Campania, e prevede incontri nelle scuole, gestiti da formatori di Arci Napoli in collaborazione con Arcigay Napoli per contrastare tutte le forme di discriminazione