Un’altra sentenza della Cassazione destinata a fare storia. È la n. 2487 del 31 gennaio 2017 con la quale la prima sezione civile ha respinto il ricorso del comune di Santo Stefano del Sole contro la Corte d’Appello di Napoli che aveva ordinato all’amministrazione di trascrivere il matrimonio celebrato in Francia tra Giuseppina La Delfa (cittadina sia francese che italiana) e Raphaelle Hoedts (cittadina francese). Il matrimonio tra le due donne, dunque, è pienamente efficace e va trascritto come matrimonio. La sentenza della Cassazione conferma, dunque, quella in appello secondo cui l’Italia non poteva togliere i diritti che uno Stato dell’Unione attribuisce ai propri cittadini.
Cosa aveva detto la Corte d’Appello
Secondo la Corte d’Appello, infatti, il ricorso sarebbe accettabile “si volessero aggiungere diritti ai discriminati e non per disconoscerli a chi li ha secondo la legislazione dello Stato di cittadinanza dell’Unione”.
La Cassazione ha inoltre condannato il Comune di Santo Stefano del Sole a pagare le spese pari a 4.200 euro.
«Questa notizia è importante per noi – commenta Giuseppina La Delfa, che è anche cofondatrice dell’associazione Famiglie Arcobaleno – poiché significa la fine delle battaglie giuridiche per il riconoscimento del nostro matrimonio in Italia. Anni di lotte, di spese, di preoccupazioni per potere finalmente e definitivamente poter dirsi sposate come lo siamo effettivamente da quasi quattro anni, dopo più di trent’anni di convivenza”.
“L’accanimento dello Stato italiano a non riconoscere l’uguaglianza di tutti i suoi cittadini di fronte alle leggi – continua La Delfa – rimane per noi incomprensibile. Oggi come straniere godiamo di più diritti delle coppie omosessuali italiane. Speriamo che questo paradosso possa essere d’aiuto ai nostri amici italiani e agevolare loro la strada verso la piena eguaglianza».
Il diritto italiano può riconoscere il matrimonio egualitario
Per l’avvocato Alexander Schuster, che insieme all’avvocato Giuseppe di Meo ha seguito la famiglia sin dall’inizio, è una conferma importante. «Che questo matrimonio andasse trascritto sin da subito è un fatto ora acclarato e incontestabile nell’ordinamento italiano – dichiara Schuster. Ciò dimostra che il diritto italiano non è impenetrabile al riconoscimento di matrimoni fra due persone dello stesso genere e questo dato è assai importante».
Il comune già condannato per l’adozione
Il Comune è stato anche condannato al pagamento delle spese di lite per un totale, oneri inclusi di 6.128,30 euro, un chiaro segnale, dopo analoga decisione della Corte di appello di Napoli del 2016 sull’illegittimo diniego di trascrivere le adozioni reciproche della stessa coppia. «Un chiaro monito affinché l’Avvocatura dello Stato smetta di opporsi sempre e comunque ai diritti reclamati da cittadini italiani – commenta ancora Schuster -, ingenerando spese che poche famiglia possono sostenere».
Bello. Ora potreste tradurre l’articolo in italiano?