“La proposta della Lega è una trappola per fare morire la legge”. Non usa mezzi termini, Monica Cirinnà, senatrice del Pd e componente della commissione Giustizia, commentando a LaPresse la proposta avanzata oggi dal presidente leghista Ostellari. “Quella di Ostellari di presentare una nuova proposta in commissione è una trappola che lui può mettere in campo essendo il relatore, e il relatore è padrone della vita e della morte di un testo” sottolinea la senatrice. Per la madrina delle unioni civili, “un nuovo testo, un testo unificato che prende un pezzo di tutte le proposte, potrebbe essere il migliore del mondo, però segnerebbe la morte del ddl Zan”.
“Non possiamo fare strame della Costituzione e dei regolamenti parlamentari – prosegue Cirinnà -, un testo approvato in prima lettura ha una priorità rispetto a tutti gli altri testi”.
“Il ddl Zan è all’ultimo punto dell’ordine dei lavori della commissione giustizia in plenaria giovedì, questo dimostra la volontà di non volerlo discutere. E’ difficile, infatti, che si arrivi all’ultimo punto – spiega poi all’Ansa -. Il presidente Ostellari prima si è opposto alla calendarizzazione, poi si è autonominato relatore. Questo stillicidio rischia di durare all’infinito e noi non possiamo accettarlo”.
“Dopo il meraviglioso impegno del segretario Letta – prosegue Cirinnà -, serve una decisione politica e a mio avviso c’è una sola strada: come si è fatto con le unioni civili, se la commissione resta un pantano, bisognerà portare direttamente il testo in Aula con un accordo di maggioranza”.
“C’è una maggioranza che ha già approvato il testo alla Camera, compreso un pezzo di FI – conclude -. Basta ricostruire, laddove ce ne siano le condizioni, quell’accordo in Senato”.
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