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Clitoride, questa sconosciuta: in Francia si studierà a scuola

Recentemente la ricercatrice Odile Fillod ha creato un modellino dell’organo clitorideo attraverso una stampante 3D. Tale modello è libero da diritti e può essere scaricato online. In particolare, tale modello verrà utilizzato in alcune scuole francesi a partire da Gennaio 2017 per le lezioni di educazione sessuale. Il modello è una rappresentazione anatomica e tridimensionale di una clitoride. L’idea è nata dalla necessità di educare ad un organo di cui ancora si conosce poco, ad esempio forma e dimensione.

Femminile o maschile? La sorpresa iniziale delle notizie uscite a riguardo di tale iniziativa è quella relativa a come nominare questa parte anatomica. Si dice “La clitoride” o “il clitoride”? Come chiamare la clitoride è sicuramente un aspetto legato alle culture e alle società di appartenenza, nonostante ci siano state molte lotte, tipicamente femministe che hanno cercato di dare la connotazione femminile a tale organo, in quanto caratteristico della donna.

Nella donna, come nell’uomo, vi sono organi erettili: la clitoride, omologa al glande maschile e i bulbi del vestibolo omologhi al corpo spungioso che circonda l’uretra del pene. Nel modello della ricercatrice Fillod i bulbi sono rappresentati in rosa scuro, mentre la clitoride si trova sulla parte anteriore della vulva, esattamente dove si uniscono le piccole labbra.


Dunque, avere un modello tridimensionale e completo della clitoride femminile assume sicuramente un aspetto molto importante, sia per le donne che per gli uomini. Per le donne, in primis, nell’imparare a conoscersi e riconoscersi; gli uomini per conoscere più a fondo l’altro sesso e a comprendere meglio il piacere femminile.

Si è sancito, in questo modo, un cambiamento rispetto al passato. Infatti, possono ora essere ridefiniti molti retaggi culturali dettati da ignoranza o false credenze circolate sulla sessualità femminile; si possono finalmente sfatare miti e luoghi comuni, definizioni sbagliate o rappresentazioni assenti o incomplete perché fino ad adesso il clitoride era qualcosa di impercettibile, quasi “nascosto”. Tutto ciò ha sicuramente influito sulla tematica della sessualità femminile ed in particolar modo sul piacere erotico-sessuale e sull’educazione.

Il rapporto dell’Haut Conseil à l’Egalité (HCE), ente governativo francese deputato al controllo e alle proposte sulla parità di genere su politica, economia, cultura e società aveva redatto un rapporto sullo stato dell’educazione sessuale nel paese. Tale rapporto ha evidenziato che un quarto delle ragazze di 15 anni del paese ignoravano completamente di avere tale porzione anatomica nel proprio corpo e l’83% di esse ne ignorava la funzione.

In Italia non vi sono dati di studi scientifici relativamente alla conoscenza della clitoride da parte di giovani ragazze adolescenti, ma certo è che il nostro Paese, a differenza della Francia e al di là dei singoli progetti locali, non ha ancora reso obbligatorio l’insegnamento sull’educazione affettiva e della salute sessuale. Attualmente si sta lavorando al testo della riforma “La Buona Scuola” che prevede la promozione dell’educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, seppure ancora non si parli esplicitamente di educazione affettiva e alla salute sessuale.

In un’ottica educativa di apprendere dall’esperienza, far conoscere e riconoscere un organo di senso, dedicato al piacere femminile, potrebbe rappresentare un momento davvero importante di crescita personale attraverso l’esperire un oggetto tridimensionale e completo, rispetto a disegni o tavole che non riescono mai a rendere giustizia alla realtà, semplicemente perché i genitali femminili sono interni rispetto a quelli maschili. In tal senso, educare alla sessualità e all’affettività significa anche rendere partecipi tutti di come si è fatti anatomicamente e sicuramente creare un nuovo spunto di riflessione sul benessere erotico-sessuale femminile.

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